Chiodi: "Post-sisma, nessuna discriminazione per gli emigranti"

La risposta alla lettera del cav. Enzo Alloggia

20 Agosto 2010   10:57  

"In riferimento alla situazione che Lei definisce "discrimniazione degli emigranti" dispiaciuto per quanto mi riferisce, vorrei assolutamente rassicurarLa, assicurandoLe che, tutto quanto è stato previsto stanziato per i proprietari di immobili distrutti o danneggiati situati nel territorio copito dal sisma del 6 aprile 2009, residenti in Italia, è riconosciuto in egual misura per i proprietari residenti all'Estero.

Le differenze riguardano soltanto il "quantum" in riferimento al fatto che l'abitazione sia abitazione principale o no."

Sono alcune delle parole del Presidente della Regione Gianni Chiodi, nella sua lettera di risposta (clicca qui per leggerla) alla missiva inviata  al suo indirizzo e a quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal cav.Enzo Alloggia, vice presidente FEAS e Vice Pres. F.E.A.S. (Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera) consigliere CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo). Nella risposta di Chiodi, leggibile cliccando qui,

Il Cavaliere Alloggia, nella sua missiva, lamentava che "siamo stati discriminati in casa propria, le nostre case costruite con tanti sacrifici fatti lontani dal paese natio, dagli amici, e dagli affetti famigliari, in occasione del terremoto sono state dichiarate 2° case (come per l'ICI) con il trattamento che queste regole comportano, chi di noi è riuscito a produrre la documentazione necessaria per la ristrutturazione o la ricostruzione delle nostre case si ritrova i documenti buttati negli uffici del "dimenticatoio" per il semplice fatto che si tratta di case di emigranti, tutto questo è molto demoralizzante per noi che eravamo riusciti a costruirci 4 mura lontani da casa, e tutti hanno dimenticato che con le nostre "rimesse" abbiamo contribuito non poco all'Economia Regionale.....per noi che siamo all'estero è una doppia catastrofe perche non sappiamo più dove andare per rivedere la nostra amata terra, io prima tornavo 4 - 5 volte l'anno al mio paese, ora come faccio? l'anno scorso ho fatto il pendolare da un hotel di Giulianova (naturalmente a mie spese) ma non si può fare è massacrante e demoralizzante.

Ora le chiedo un consiglio e lancio una proposta, il consiglio che le chiedo è, cosa ne pensa se chiedo aiuto alla "Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo"?"

Così alcuni passi della lettera del Cavaliere consigliere del Cram, la cui lettera può essere letta integralmente cliccando qui.

 


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