Cialente 2.0: la cronaca del consiglio comunale del gran ritorno

Passa la delibera sulle partecipate, 25 voti a favore

28 Marzo 2011   16:46  

La cronaca del consiglio comunale dopo il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Massimo Cialente.

AGGIORNAMENTI

ore 19:00

Il consiglio comunale ha  approvato l’atto di indirizzo contenente le linee guida per la riorganizzazione delle società partecipate. Il documento era già stato illustrato e discusso nell’ultima riunione dell’assemblea, lo scorso 7 marzo. Hanno votato a favore 25 consiglieri (Cialente, Albano, Benedetti, Bernardi A, Bernardi G, Capri, Corriere, De Rubeis, Di Piero, Durante, Faccia, Ludovici, Mancini A, Mancini P, Orsini, Padovani, Perilli, Pistoia, Placidi, Ranieri, Rivera, Salem, Santilli, Valentini, Vicini) mentre sono stati 6 i voti contrari (D’Eramo, Di Carlo, Di Luzio, Imprudente, Tiberi, Sciomenta) e 4 quelli di astensione (Cavaliere, Iovenitti, Verini, Mucciante).

In particolare, il testo della delibera prevede la costituzione di un’unica società multiservizi, strutturata in holding, che inglobi le società Ama (Azienda per la mobilità aquilana), che gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano, e Asm (Aquilana società multi servizi), che si occupa della raccolta dei rifiuti e della pulitura delle strade. Le due società potranno continuare ad operare in base alle convenzioni stipulate con l’ente comunale, beneficiando così di una deroga accordata dal’Autorità garante della concorrenza e del mercato. L’Afm (Azienda farmaceutica municipale) sarà invece trasformata in azienda speciale per quanto attiene alla gestione delle farmacie comunali, mentre sarà istituita una fondazione di iniziative sociali per i servizi relativi ad asili nido, mense scolastiche e servizi in favore di anziani e minori. La fondazione gestirà inoltre il polo pedagogico, costituito dall’asilo nido “Casetta Fantasia”. Il servizio cimiteriale, sulla base della delibera, tornerà invece nelle competenze del settore Ambiente del Comune dell’Aquila. Per quanto riguarda il Centro turistico del Gran Sasso è prevista invece la cessione dell’intero pacchetto azionario attraverso un bando in via di definizione. Il Sed (Servizio elaborazione dati), società completamente a capitale pubblico, si occuperà della riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, della gestione delle reti informatiche comunali e del’eventuale, futura riscossione degli affitti degli alloggi del progetto Case e dei Map.

ore 18:20

Le parole di Leopardi, dure verso il suo partito e verso il Sindaco, hanno provocato le dure reazioni di Giampaolo Arduini: "Nessuno aveva dato per scontato il suo appoggio - spiega l'esponente Udc -   e le sue parole sono la prova che non lo darà. Mai abbiamo contato su di lui. Però dovrebbe a questo punto spiegare perché aveva firmato il documento presentanto dall'onorevole Pierluigi Matini per il sostegno al sindaco Cialente affinché ritirasse le dimissioni." Arduni in ogni caso non si sente preoccupato "anche senza Lombardi la maggioranza ha 22 voti senza considerare Rinfondazione Comunista e Sel."

Piero di Piero (API): "E' un'ora che si parla inutilmente. Le dimissioni di Cialente sono state un gesto politico importante, un invito a non abbandonare la città ai suoi problemi. Fuori di qui i cittadini hanno i progetti bloccati per le continui nuovi parametri che vengono forniti loro per la ricostruzione."  L'intervento di Di Piero è breve e lui lo sottolinea "oltre quattro minuti faccio perdere tempo ai miei cittadini."

Arriva il momento di Vito Albano (Pd): "A proposito di dignità dei consiglieri, questa certo non si difende parlando otto volte della stessa cosa. Una voce unica che rappresenta un gruppo è più che sufficiente." Albano critica il commissarrio e la gestione della ricostruzione "ongi mese cambia disegno, occorreva un gesto forte contro questa modalità di gestione."
Riguardo al sostegno al sindaco "nessuno ha mai palrato di rimpasto" e si scatena il boato.

ore 17:55

I banchi dell'opposizione man mano si svuotano, e inizia il dibattito a seguito delle dichiarazioni del Sindaco.

Interviene Maurizio Leopardi dell'Udc: "Non mi farò condizionare nè da Casini, nè da Cesa, né da Mantini. Deciderò con la mia testa. Lei Sindaco dovrebbe volare alto invece sta volando come un piccione."

E' la volta di Emanuele Imprudente dell'MPA: "In venti giorni si è consumata una delle peggiori farse di tutti i tempi. Ora, grazie a questo, da fuori ci vedono come piagnoni, benestanti che si lamentano perché non voglio perdere i loro privilegi." Imprudente si ferma e abbandona il suo intervento perché infastidito dalla gente che parla in aula.

Riprende la parola Enrico Verini (Fli):  "Cosa è cambiato da venti giorni? Avete cercato la polemica a prescindere con il Governo, avete creato paure infondate pubblicizzando indennizzi per la ricostruzione al 40%, fatto privo di ogni fondamento. Non siete stati grati a Bertolaso. Invece di lamentarvi avreste dovuto accelerare sulla ricostruzione degli immobili pubblici."

ore 17.32

Continuano a scontrarsi i consiglieri con Carlo Benedetti.

Intervene Fabio Ranieri (Pd), in difesa di Benedetti, cinque minuti solo per i capigruppo sono più che sufficienti, "se per la guerra in Libia si è discusso per tre minuti ciascuno, cinque sono sufficienti per esprimersi sulle dimissioni ritirate da Cialente."

E' la volta di Enrico Verini (Fli): "Non potete calpestare i diritti dei consiglieri. Avete la maggioranza, se ritenete cambiate il regolamento. Strano che Ranieri, del Pd, che ha la maggioranza dei consiglieri, non voglia farli parlare, forse l'obiettivo è osteggiare che dissente."

Intanto Lombardi che aveva preso la parola, era stato interrotto, ora torna a parlare "Lei ci toglie dignità" dice a Benedetti, dopodiché abbandona l'aula.

ore 17.17

Arriva in aula anche Vincenzo Rivera. Il consiglio comunale è al completo.
Basta poco, ed è bagarre. A scaldare gli animi la decisione del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, di far parlare solo i capigruppo. La motivazione è determinata secondo Benedetti, dall''ordinamento che stabilisce così perché si tratta si tratta di dare risposte ad una semplice comunicazione del Sindaco.

Si adira il consigliere Vito Colonna, che contesta la decisione di Benedetti. Pronta la risposta del presidente:  "Si studi il regolamento anche se dubito che lei abbia studiato altro."

Prende la parola Enzo Lombardi accusando Benedetti di un grave atto vero il consiglio comunale nel non consentire ai consiglieri di parlare:  "Si vuole trattare con il bilancino da farmacista il diritto dei consiglieri a esprimersi."

ore 17.01

Non è mancata una scaramuccia in consiglio, il primo dopo il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Cialente. Il diverbio è nato con il senatore Enzo Lombardi in merito all'ordine del giorno della seduta.

Intanto si è visto rientrare in aula uno dei due assenti, Francesco Valentini.

Il Sindaco continua il suo discorso: "Qualcuno provi a smentire che la ricostruzione è stata bloccato, che sono fallite le aree a breve, che sono pochissime le pratiche consegnate andate a buon fine. Il ritardo è dovuto alle tante, troppe ordinanze."

Contemporaneamente, dice Cialente: "La Sge non ha usato comprensione ma repressione verso i cittadini."

Cialente racconta la sua forte sensazione di sfilacciamento della maggioranza e confida di aver pensato ad una campagna elettorale che rimettesse in vita la politica, ma Maroni ha spento le speranze.

Grande soddisfazione del sindaco su l'incontro romano. Si profila anche la possibilità di un iter parlamentare per una legge sulla ricostruzione.

Il discorso di Massimo Cialente

“La mattina del 7 marzo non ho commesso un atto improvvisato e dettato dall’impulso”.
Ha iniziato così il suo intervento in aula il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente in apertura dei lavori del consiglio comunale.
“Erano circa 3 settimane – ha proseguito il sindaco- che avevo la sensazione che la situazione all’Aquila fosse ferma e non si vedesse via d’uscita. Con le ultime ordinanze c’erano stati problemi seri. Inoltre era diventato difficile, a differenza dei mesi precedenti, trovare un interlocutore. La ricostruzione era bloccata e le domande per le riparazioni delle abitazioni in categoria E erano pochissime rispetto a quelle che ci aspettavamo. L’Sge sembrava ormai più orientata a forme di repressione piuttosto che di comprensione rispetto ai cittadini aquilani. C’era poi il problema dei 25 milioni necessari a quadrare il bilancio comunale. Avevo la sensazione che stessimo scivolando verso una forma esasperata di commissariamento che finiva per bloccare tutto. A questa sensazione se ne aggiungeva un’altra: quella di uno sfilacciamento progressivo del consiglio comunale e di un modo di affrontare i problemi molto diversa dalla mia idea di amministrazione.. C’era stata anche la vicenda dei precari della Asl, che avevo risolto già dal venerdì precedente, chiamando il ministro Brunetta, ma che aveva costituito il chiaro segnale di come l’attenzione sulla città fosse così marginalizzata che nessuno si era preoccupato che l’ospedale dell’Aquila potesse chiudere. Non era più possibile andare avanti così. Mi sono dimesso pensando, poiché avevo avuto notizie imprecise, che si potesse andare al voto anticipato. Il pomeriggio del 7 però mi ha chiamato il ministro Maroni chiarendo che non era possibile indire elezioni anticipate. Occorreva uno scossone definitivo perché la città si interrogasse su quale strada volesse prendere”.
“Io devo ringraziare tutti – ha dichiarato ancora Cialente - perché ho ricevuto innumerevoli attestazioni di stima e di affetto. Anche grazie a questo, pur in giorni difficilissimi in politica estera e non solo, il governo italiano ha dedicato alla vicenda terremoto oltre tre ore. Un momento necessario ed utile, anche in vista dell’approdo in parlamento della legge sul terremoto. Vi era un problema di metodo- ha spiegato Cielente - D’ora in avanti il tavolo tecnico sarà invece il luogo dove tutti ascolteranno le ragioni di tutti. In questa situazione io invidio che ritiene di avere la soluzione in tasca, ma la realtà è che con questa presunzione non ha funzionato e non sta funzionando nulla. La risposta al mare enorme dei problemi che ci sono va invece costruita giorno per giorno. Ora, con un rilancio forte di tutte le decisioni su quel tavolo, il metodo di lavoro cambierà. Nelle prossime settimane potremo certamente constatare che un cammino si può finalmente intraprendere. Lo stesso sottosegretario Letta ha assicurato la sua presenza al tavolo”.
Il sindaco ha poi parlato della questione relativa alla maggioranza. “Ammetto le mie responsabilità in alcuni attriti, legate forse alla spigolosità del mio carattere, causata dal fatto che su alcune cose sono particolarmente esigente con me stesso – ha dichiarato Cialente – Da parte mia, in questo momento, sento però il dovere di dover preservare quest’aula dalle tensioni della campagna elettorale. Vorrei un consiglio più operativo, in questo senso le commissioni dovranno divenire più partecipate e proficue”. Infine un accenno al bilancio. “Non è un commissariamento. Le nostre ragioni – ha detto il sindaco - verranno semplicemente confrontate tra settori dello Stato. Quindi se dovremo votare uno strumento finanziario “doloroso” per i cittadini, le responsabilità saranno anche del governo e del ministero”.

(a cura di Barbara Bologna)


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Massimo Cialente - sindaco L'Aquila
Consiglio comunale L'Aquila
Persone in aula del Consiglio comunale
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