Cialente: ''Chi voleva prefigurare una grande cricca che mettesse le mani sulla città?"

04 Maggio 2012   13:27  

Si voleva prefigurare una sorta di “grande cricca” che mettesse le mani sulla Città? Questo l'interrogativo che a due giorni dal voto il sindaco e candidato Massimo Cialente avanza nei confronti di Gianni Chiodi, Gaetano Fontana e il governo Berlusconi, a seguito delle dichiarazione che il Commissario alla Ricostruzione  ha rilasciato ieri nell’inaugurare il cantiere di Palazzo Cappa Camponeschi. A questo proposito il sindaco ha scritta una lettera all’onorevole Gianni Letta, che leggete di seguito.

Preg.mo On.le Silvio Berlusconi
Preg.mo Dott. Gianni Letta
E, P.C.:                                                 
Prof. Giorgio NapolitanoEcc. mo Presidente della Repubblica Italiana
Preg.mo Ministro degli Interni dott.ssa Anna Maria Cancellieri
 
Pregiatissimi,
In un articolo apparso oggi sulla stampa sono riportate delle dichiarazioni del Commissario per la Ricostruzione Gianni Chiodi che io giudico di estrema, abnorme, allucinante, stravolgente gravità, che mi lasciano stupefatto ed indignato.

Il Dott. Gianni Chiodi afferma che, nel 2010, il Governo sollecitava un commissariamento del Comune dell’Aquila per la redazione del Piano di Ricostruzione della Città sottraendolo, come diversamente previsto dalla legge, al Sindaco, ovvero al Comune.
Vi prego in nome della Vostra indiscussa correttezza e lealtà di dichiarare oggi stesso se queste affermazioni corrispondano al vero e quindi se il Governo avesse effettivamente deciso un mio commissariamento.

In caso di risposta positiva, chiedo per quale motivo si procedeva ad una scelta di tale gravità che si applica solo in caso di scioglimento del Consiglio comunale per mafia. 
Se la proposta nasceva dal Governo, o era suggerita dal Dott. Chiodi o dal Responsabile della Struttura Tecnica di Missione Gaetano Fontana. 

Chiedo, inoltre, per quale motivo si intendesse commissariare solo il Comune dell’Aquila e non gli altri Comuni del cratere sismico che in quel momento, nella redazione del Piano di Ricostruzione, erano rispetto a noi più indietro, visto che il Comune dell’Aquila già da Aprile era stato il primo a procedere all’iniziale, fondamentale passaggio corrispondente alla perimetrazione di cinquanta centri storici. 

Chiedo se la scelta di commissariare fosse legata alla precisa volontà del Dott. Chiodi e dell’Arch. Gaetano Fontana di procedere non con il metodo dell’indennizzo ma con quello del contributo che presupponeva, di fatto, appalti per milioni di Euro da assegnare a poche imprese italiane che di fatto si sarebbero impossessate della ricostruzione della Città, finendo così per favorire pochi e poco trasparenti interessi. 

Si voleva prefigurare una sorta di “grande cricca” che mettesse le mani sulla Città? Poiché ritengo che l’ipotesi di commissariamento avrebbe costituito il più grande vulnus istituzionale e democratico, invio la presente, per opportuna conoscenza, al Presidente della Repubblica ed al Ministro degli Interni.

In attesa di un gentile riscontro, invio i più cordiali saluti.
Massimo Cialente

A seguire un comunicato stampa di fuoco dell'assessore alla ricostruzione Piero Di Stefano:

''Il Commissario alla Ricostruzione Gianni Chiodi partecipa all’inaugurazione di un cantiere del centro storico. Si tratta, in particolare, del palazzo Cappa Camponeschi, in piazza Santa Maria Paganica.

Ci vuole una bella faccia tosta, dopo aver ostacolato in tutti i modi la ricostruzione, sia quella del centro come della periferia. Ma non serviva il Piano di Ricostruzione per far partire i cantieri del centro storico? Non occorreva che quest’ultimo fosse approvato dal Consiglio comunale e poi dalla struttura commissariale attraverso un’intesa?

L’inaugurazione di questo cantiere, che riguarda, si badi bene, un edificio vincolato, per cui è stato necessario l’assenso della sola Soprintendenza ai Baaas e che pertanto non è dovuto passare per la filiera, dimostra, una volta di più, che il piano di ricostruzione è un mero strumento organizzativo come, del resto, il Comune dell’Aquila va ripetendo da anni. Chiodi parla di inquietanti ipotesi di commissariamento dell’ente comunale nel 2010 per la redazione del piano.

Affermazioni gravissime, sulle quali il sindaco Cialente ha chiesto all’onorevole Letta, quale esponente autorevole del Governo allora in carica, di dare una risposta oggi stesso e sulle quali l’onorevole Giovanni Lolli presenterà un’interrogazione parlamentare. In attesa che sia fatta chiarezza su questa oscura vicenda e su queste gravissime affermazioni, da parte mia posso solo ricordare che, proprio nel 2010, gli interventi di ricostruzione conformi al Prg potevano partire solo grazie alla strenua battaglia del Comune dell’Aquila, che ha condotto una lotta titanica contro l’inerzia e il boicottaggio alla ricostruzione da parte del Commissario e delle sue strutture.

Parla ancora, Chiodi, di un documento da inviare al Mef per attestare il fabbisogno finanziario della ricostruzione. Ricordo al Commissario che quel documento, con le stime dei costi precise al centesimo, glielo abbiamo consegnato esattamente il 24 giugno 2011. Aggiungo solo che per il centro storico sono state presentate al Comune dell’Aquile mille e 662 istanze, delle quali 520 sono state autorizzate (il cantiere inaugurato ieri fa parte di queste ultime).

Quanto al fabbisogno economico per la riparazione delle seconde abitazioni, è presente all’interno del piano di ricostruzione. Nel frattempo stiamo lavorando per trovare risorse aggiuntive attraverso l’intesa sugli edifici di interesse paesaggistico, da sottoscrivere con la Direzione regionale dei Beni culturali.

Noi lavoriamo, e abbiamo sempre lavorato, per favorire l’avvio della ricostruzione e snellirne i procedimenti. Chiodi, invece, è stato il principale ostacolo alla partenza dei cantieri, insieme con la Struttura tecnica di Missione. L’inaugurazione di ieri ne è la prova lampante e inconfutabile.''

L'onorevole del Pd Giovanni Lolli annuncia infine una interrogazione parlamentare:

''Come risulta da un articolo pubblicato sul messaggero Abruzzo il presidente Chiodi, parlando con la stampa a seguito di una inaugurazione, ha dichiarato che nel 2010 il Governo Berlusconi sollecitò il commissariamento del Comune dell’Aquila, soprassedendo poi in un secondo momento.

Questa dichiarazione è di una gravità inaudita perché in questo Paese abbiamo assisto al commissariamento di comuni in relazione ad infiltrazioni mafiose e non certo per millantate e presunte inadempienze del Comune nei confronti di indicazioni governative

Depositerò martedì alla riapertura dell’Aula un’interrogazione all’attuale Governo per sapere se risulti vero quanto affermato dal Presidente Chiodi.

Dobbiamo sapere se il Presidente ha affermato cose non vere o se veramente, e non so quale cosa sia peggiore, il Governo Berlusconi si era mosso in tale senso.''


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