Cialente: serve una tassa di scopo. E bacchetta i Grandi

Dal 2007 consenso aumentato per il sindaco

11 Gennaio 2010   18:47  

A quasi un anno dal terremoto che ha colpito duramente l'Abruzzo, il 6 aprile 2009, per il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente e' il momento dei primi bilanci. "Stiamo dando una casa degna di questo nome a tutti e non container e spero di riuscire a completare tutto per il mese di aprile". Commenta Cialente sul sito dell'Anci. "Per quanto riguarda invece la ricostruzione siamo pronti da due mesi e mezzo con le linee guida per le case di tipo E e del centro storico". "Mancano completamente i 3 miliardi per i Beni Culturali anche perche' e' venuto meno l'impegno di alcuni 'grandi' del mondo che, o non hanno onorato gli impegni, o non si sono caricati di tutta la cifra promessa - sottolinea il Sindaco -. Torno a ribadire quanto e' stato detto anche da sette ex ministri sia di centro-destra che di centro-sinistra: serve una tassa di scopo, anche piccola ma credo sia l'unica soluzione". "Penso che l'attenzione che abbiamo avuto in occasione del G8 tornera' utile anche in futuro - prosegue - perche' la ricostruzione della citta' sara' lunga. Inoltre del G8 ci resta l'aeroporto, unico vero investimento che e' stato condotto in citta' dopo il terremoto". "L'Aquila del futuro sara' una grande citta' - aggiunge il primo cittadino - il quinto centro storico d'Italia, quarta citta' universitaria del Paese. Una citta' che decide di ricostruirsi facendo del rischio sismico il suo punto di forza. Una ricostruzione basata sulla sicurezza antisismica su criteri di ecocompatibilita' degli edifici, di risparmio energetico e di pedonalizzazione totale del centro storico. Sfruttando questo meccanismo - conclude Cialente - il ritorno di immagine del G8 sara' ancora utile negli anni".

 

L'intervista pubblicata sul sito dell'Associazione nazionale dei Comuni.

di E.Falc.

“Credo che i cittadini abbiano riconosciuto l’estrema lucidità che l’amministrazione ha messo in campo nell’affrontare la tragedia dello scorso aprile. Siamo stati premiati per aver anteposto l’interesse della comunità a qualsiasi aspetto di tipo politico”. Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, commenta la classifica de Il Sole 24 Ore pubblicata oggi e che vede il primo cittadino abruzzese tra i sindaci che hanno aumentato di più il proprio consenso rispetto al giorno dell’elezione.
Cialente, al 59% rispetto al 53,2 del 2007, spiega il risultato così: “Subito dopo il terremoto tutte le istituzioni locali abruzzesi hanno dato una risposta pronta e i cittadini lo hanno capito. In un momento come questo – continua Cialente – è un risultato che mi rasserena e mi dà fiducia perché il Comune si è trovato a dover affrontare il peso più grande della crisi. Trentamila domande di autonoma sistemazione, le verifiche di agibilità, la regia delle assegnazioni delle case, tutte incombenze ricadute di colpo su di noi. E’ un risultato che voglio condividere con tutta l’amministrazione comunale – ci tiene a sottolineare Cialente – perché molti dipendenti comunali hanno lasciato i figli sulla costa per venire a lavorare. Quindi al di là del risultato personale è tutta la macchina amministrativa che ha funzionato e dato le risposte che i cittadini chiedevano”. Uno sforzo “disumano” secondo Cialente “che rende anche giustizia delle tensioni avute nella mia maggioranza a riprova del distacco profondo che a volte c’è tra alcuni pezzi della politica e il sentire comune dei cittadini che sono sempre più avanti di noi sia quando ci bocciano che quando ci promuovono”.
A quasi un anno dal 6 aprile è il momento dei primi bilanci: “Stiamo dando una casa degna di questo nome a tutti e non container e spero di riuscire a completare tutto per il mese di aprile. Per quanto riguarda invece la ricostruzione siamo pronti da due mesi e mezzo con le linee guida per le case di tipo E e del centro storico”.
Le risorse ci sono? “Noi cominceremo con i lavori di ricostruzione – assicura il sindaco – e sono convinto che dal momento in cui ci saranno i progetti i soldi usciranno”. Quale la situazione del patrimonio artistico? “Mancano completamente i 3 miliardi per i beni culturali anche perché è venuto meno l’impegno di alcuni ‘grandi’ del mondo che o non hanno onorato gli impegni o non si sono caricati di tutta la cifra promessa. Torno a ribadire quanto è stato detto anche da sette ex ministri sia di centro-destra che di centro-sinistra: serve una tassa di scopo, anche piccola ma credo sia l’unica soluzione”.
Se potesse tornare indietro sarebbe di nuovo favorevole al G8? “Si – risponde Cialente – e per due motivi. L’attenzione che abbiamo avuto in quell’occasione tornerà utile in futuro perché la ricostruzione della città sarà lunga. Inoltre del G8 ci resta l’aeroporto, unico vero investimento che è stato condotto in città dopo il terremoto. Se ci fosse in cambio un’opera del genere sarei di nuovo favorevole”. Quale sarà L’Aquila del futuro secondo il suo sindaco? “Non più terremotata ma una grande città, quinto centro storico d’Italia, quarta città universitaria del Paese. Una città che decide di ricostruirsi facendo del rischio sismico il suo punto di forza. Una ricostruzione basata sulla sicurezza antisismica su criteri di ecocompatibilità degli edifici, di risparmio energetico e di pedonalizzazione totale del centro storico. Sfruttando questo meccanismo il ritorno di immagine del G8 sarà ancora utile negli anni”.
Infine di nuovo sul gradimento dei cittadini: “Abbiamo dato veramente tanto. C’è stato il massimo impegno da parte di tutti gli aquilani e questo è stato riconosciuto. Se si facesse una classifica per le altre categorie che si sono impegnate dopo il terremoto il risultato sarebbe altrettanto gratificante. Siamo stati giudicati per quello che abbiamo fatto – conclude Cialente – non solo come amministrazione ma come comunità”.


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