Cialente torna a gridare: "A settembre finiamo i soldi, come ricostruiamo la città?"

17 Agosto 2013   16:25  

''Con questo serrato ritmo di ricostruzione nel mese di settembre saranno finiti i fondi e tutto si bloccherà. La palla ripassa ora al Governo che deve decidere se L'Aquila va ricostruita o no''.

Con la politica nazionale in ferie il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, in un'intervista all'Ansa, torna a chiedere ai palazzi romani attenzione e considerazione per la causa della ricostruzione delle zone duramente colpite dal terremoto del 6 aprile del 2009, quando morirono 309 persone.

Dopo le molte settimane in cui ha denunciato il disinteresse di Roma sulla ricostruzione anche con azioni clamorose, tra cui la riconsegna della fascia da sindaco al presidente della Repubblica e la rimozione dei tricolori dagli uffici pubblici, stavolta il tono delle parole di Cialente è meno allarmante.

Anche se spiega che ''la guardia è sempre alta'' con la battaglia per i fondi che continuerà con azioni verso il Governo nazionale e verso l'Europa, soprattutto nella gestione del complessivo ammontare di 1 miliardo e 200 milioni di euro spalmati in sei anni, stanziati dal Parlamento nelle passate settimane e reperiti con l'aumento delle accise sulla marche da bollo.

Una dotazione non sufficiente a suo giudizio per alimentare il cronoprogramma varato dal Comune.


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