Cialente torna da Roma: '' Prima i soldi promessi, poi sventoleremo il tricolore''

09 Maggio 2013   17:49  

Il sindaco Massimo Cialente non è tornato da Roma, come ovvio, con una valige piene di soldi, ma con un impegno concreto a parte del governo questo si.  A seguito dell'incontro odierno con i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Legnini e Patroni Griffi, il capo di Gabinetto del Ministro per la Coesione Territoriale, dott. Celotto ed il vice Minsitro dell'Interno Bubbico, il governo ha rassicurato che sarano sbloccati i 250 milioni fermi da tempo entro la prossima settimana mentre la seconda tranche di 500 mln di euro della delibera Cipe non dovrebbero seguire il corso normale e farraginoso della burocrazia, e potrebbero arrivare gia' entro una ventina di giorni. La partita vera però, quella del miliardo necessario nel 2013 e al  cronoprogramma della ricostruzione, è ancora tutta da giocare. Cioè vanno trovati i soldi. E non si ha l'impressione che per il governo L'Aquila rappresenti una priorità. 

"Il Governo e'arrabbiato con me per la mia clamorosa decisione di ammaniare la bandiera tricolore in città - ha ribadito Cialente - mi ha chiesto di avere fiducia. Ho risposto che voglio crederci anche questa volta ma ritengo che dobbiamo vedere cosa succede in una settimana." Insomma prima i soldi e poi il tricolore tornerà a sventolare.

Ad oggi intorno al litigiossismo consiglio comunale la situazione del cratere resta molto grave: ad aprile i progetti pronti ma impossibilitati a partire per mancanza di fondi erano 1914. Ora ce ne sono altri 800 e arriveranno nei prossimi mesi almeno 1300 progetti.

Ha concluso dunque il sindaco: "Riflettendo sul mio gesto di protesta, condiviso con la Giunata comunale mi sono chiesto: dove sono i pezzi importanti della classe dirigente aquilana? Mi sono chiesto: dove sono i costruttori che vengono da me a dire che non ne possono piu', che non partono i cantieri? Dove sono la camera di commercio, i sindacati regionali o la confcommercio che attacca sempre? E' arrivato il momento di farsi sentire tutti insieme".

Infine Cialente, ritornando sul decreto del Prefetto dell'Aquila Francesco Alecci che ieri ha intimato la sospensione dalla carica Sindaco per aver rimosso le bandiere tricolori, ha cosi' dichiarato: "Dal Prefetto mi sarei aspettato un sostegno piu' che una reprimenda o la preoccupazione per il turbamento di ragazzi che non vedono piu' il tricolore a scuola.

Piuttosto, il Signor Prefetto che conosce il territorio, dovrebbe sapere che i ragazzi sono turbati perche' vivono nelle case mal fatte di Berlusconi, perche' frequentano scuole di latta, perche' hanno genitori disoccupati, spesso entrambi.

Il Comune dell'Aquila si sta facendo carico di tutta questa disperazione, non ultimo pagando i buoni pasto alle famiglie che non possono permettersi, altrimenti, neanche di mandare i figli alla materna". 

 


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