Ciclone: oggi si apre il processo, alla sbarra Cantagallo e altri 31

Attesa per oggi anche la sentenza su D'alfonso

22 Febbraio 2011   08:11  

I bene informati dicono che si aprirà con un rinvio il processo, che vede fra gli imputati l'ex sindaco di Montesilvano Enzo Cantagallo, nato dall'inchiesta Ciclone che ha fatto luce su un presunto giro di mazzette in cambio di concessioni edilizie e cubature in più, di mancati controlli e di vario abusivismo.
Tra le 50 notifiche alle parti interessate, fra imputati e parti civili, sembra infatti che ci sia stato qualche difetto che farà saltare la prima udienza, fissata per stamattina al tribunale di Pescara.

L'inchiesta ebbe l'apice nell'ottobre 2006 quando scattarono le manette per il primo cittadino di Montesilvano, coinvolto assieme ad altre 31 persone che saranno poi rinviate a giudizio nel luglio del 2010. Tra i capi d'imputazione l'associazione a delinquere, corruzione, concussione, abuso d'ufficio in merito ad un vero e proprio sistema in cui,  secondo l'accusa, in cambio di tangenti versate a politici e funzionari, alcuni imprenditori, specie nel settore delle costruzioni, agivano indisturbati in barba alle leggi in merito agli oneri concessori.

Alla sbarra, oltre a Cantagallo ed altri, il suo predecessore Renzo Gallerati, l'ex vice sindaco Marco Savini, gli ex assessori Paolo Di Blasio, Attilio Vallescura, Guglielmo Di Febo e Cristiano Tomei, l'ex dirigente dell'ufficio urbanistica, Rolando Canale, l'ex capo di gabinetto, Lamberto Di Pentima, l'ex dirigente ai lavori pubblici, Vincenzo Cirone, gli imprenditori Duilio e Gianni Ferretti, Giuseppe Di Pietro, Enio Chiavaroli e Vladimiro Lotorio.
Bruno Chiulli, titolare della Green Service, ha invece patteggiato 9 mesi ed è stato prosciolto dall'accusa di associazione per delinquere; Franco Flacone e' stato condannato a otto mesi per concorso in abuso. Inoltre l'imprenditore Luigi Conti e il geometra Luciano Melchiorre, sono stati assolti, come chiesto dal pm Gennaro Varone.

Nei mesi successivi agli arresti eclatanti la Procura di Pescara dispose diversi sequestri di beni che serviranno in caso di eventuale condanna al risarcimento dei danni subiti dalle pubbliche amministrazioni coinvolte.

Tra le varie difficoltà con le quali l'accusa dovrà fare i conti ci sono i tempi per la prescrizione e l’accesso al corposissimo fascicolo processuale da parte delle parti, sia pubblico ministero Gennaro Varone che legali degli imputati: si tratta di oltre 100mila pagine tra verbali, relazioni, documenti vari che gli avvocati devono conoscere bene se vogliono mettere in campo una efficace strategia difensiva.

In aula, sempre oggi a Pescara, anche un'altra inchiesta che ha coinvolto nomi eccellenti: quella denominata "Housework" che ha visto finire agli arresti domiciliari il sindaco del capoluogo adriatico Luciano D'Alfonso. Quella di oggi molto probabilmente sarà l’ultima udienza preliminare dell’inchiesta che portò alla luce una serie di presunti abusi e violazioni all'interno del Comune.
Il ritrovamento di una lista di imprenditori negli uffici del braccio destro del primo cittadino, Guido Dezio, confermò i sospetti della Procura su un presunto giro di tangenti versate a D'Alfonso in cambio di favori

Nel pomeriggio il giudice, dopo aver ascoltato gli avvocati della difesa, potrebbe già emettere una sentenza, che potrebbe essere di assoluzione o disporre il giudizio, fissando quindi la data per l’inizio del processo.


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