Cisl FP, perplessità su proposta accorpamento Asl

07 Agosto 2014   13:24  

La CISL FP d’Abruzzo esprime alcune perplessità sulle recenti dichiarazioni del neo Assessore alla Sanità Silvio Paolucci circa la volontà di vedere realizzato l’accorpamento delle Asl di Pescara con Chieti e quella del L’Aquila con Teramo riducendo, così, il numero complessivo da 4 a 2.

Su tale proponimento la CISL FP ravvisa un netto ed inutile rallentamento al processo di riorganizzazione dell’intero Sistema Sanitario Regionale Abruzzese tenuto conto, ormai che la sfida da vincere per una “nuova” sanità passa attraverso tre requisiti principali: 1) sostenibilità economica 2) appropriatezza delle prestazioni erogate 3) trasparenza degli atti amministrativi. Tutti parametri e standard Ministeriali che presuppongono l’entità di un unico ambito territoriale regionale il cui Ente avrà esclusivamente il compito di erogare prestazioni definite dallo Stato Centrale che, a sua volta, sarà il vero garante dell’uniformità ed omogeneità della loro erogazione su tutto il territorio nazionale. Ciò equivale a superare l’attuale modello ospedalocentrico in favore di un rafforzamento delle rete territoriale che sia pronta a raccogliere la sfida data dalla emergenza sulla “cronicità”. Palese , in tal senso, sembra ormai l’incompatibilità dell’anacronistico attuale modello dell’organizzazione sanitaria provinciale costituito dalle odierne 4 ASL. Auspicabile, a tal fine, sarebbe la creazione di un’unica cabina di regia che uniformi tutti i sistemi: da quello essenziale dell’Emergenza/urgenza, a quello informatico, a quello degli acquisti senza dimenticare la centrale unica di prenotazione e quello per i rapporti con le Strutture private Accreditate.

Peraltro, la creazione di un unico sistema di gestione garantirebbe l’ottimizzazione delle risorse economiche non duplicando, come oggi purtroppo avviene, elefantiaci apparati burocratici costituiti da Super Manager e megadirigenti con retribuzioni spesso spropositate rispetto all’effettiva produttività e Centri di Costo con diversificazioni importanti dei prezzi di acquisto dei materiali di necessità. In tal senso non è più rinviabile anche la riforma della Governance dei Direttori Generali, dei Primari Ospedalieri e dei Direttori Scientifici che abbiano professionalità e competenze certificate da specifici albi nazionali.

Si ricorda che l’idea di strutturare la ASL unica fu argomento di dibattito nella fase di redazione del PSR 2008/2010. Poi tutti sappiamo come è andata: dopo 3 anni dal suo insediamento il Governo Del Turco propose nell’attuale Piano Sanitario la sola riduzione delle ASL dalle allora 6 alle attuali 4. Oggi, questo ulteriore passaggio, da 4 a 2, sarebbe solo un atto interlocutorio differendo nel tempo ciò che sembra a tutti ineludibile e quindi, con estrema probabilità, rimandando al prossimo Governo Regionale la sua definitiva attuazione. Ciò significherà che la che Regione Abruzzo, per attuare la riforma del sistema sanitario, impiegherà circa 20 anni.

Per un Governo che vuole intestarsi le caratteristiche distintive di “facilità” e “velocità” certo non rappresenterebbe un buon inizio. Senza voler dimenticare che l’intero quinquennio condotto all’opposizione dall’attuale Amministrazione nonché la recente campagna elettorale è stato incentrato tutto sulla riforma della sanità abruzzese sul riferimento della ASL unica.

La costituzione della ASL unica, quale unica committente dei servizi sanitari darebbe anche l’opportunità di costituire, peraltro, le Aziende Ospedaliere dei poli universitari di Pescara/Chieti e L’Aquila /Teramo che a quel punto avrebbero senso di esistere.

Ma l’ulteriore salto di qualità che l’istituzione di una unica ASL garantirebbe sarebbe quello di liberare ingenti risorse economiche da impegnare nel finanziamento del Piano della Residenzialità e Semi residenzialità territoriale che permane una delle più serie criticità di questa Regione, puntualmente osservata in sede di verifica degli adempimenti al Tavolo di Monitoraggio Ministeriale e motivo ostativo dell’uscita dal Commissariamento della Sanità.

Pertanto la CISL FP chiede all’attuale Governo Regionale più coraggio ed intraprendenza nelle decisioni superando le logiche dei campanili, dei spoil system e dei piccoli interessi di bottega, dando vita ed accelerando i grandi processi riformatori sanitari dettati dalle linee guida nazionali per dare al cittadino abruzzese una sanità di livello ottimale e non solo essenziale dentro un quadro di sostenibilità economica che faccia affidamento solo sui trasferimenti nazionali e non più anche sulle tasse regionali e che metta, inoltre, il tanto vituperato operatore sanitario nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo professionale con dignità e gratificazione. 


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