Cisl: 'Sul caso Villa Pini proprietà indifferente'

'Istituzioni impotenti'

26 Gennaio 2010   11:30  

"Mentre le diplomazie intese come Proprieta', possibili acquirenti ed Istituzioni, sono al lavoro per 'il bene dell'Abruzzo e degli Abruzzesi' come recitava l'ultimo fax degli Angelini per giustificare la deplorevole assenza al tavolo di crisi convocato dalle Istituzioni, il tempo inesorabilmente passa ed i lavoratori si apprestano, per il decimo mese consecutivo, a non percepire lo stipendio"

Lo dice Davide Farina del coordinamento provinciale sanita' privata della Cisl Fps. "Dramma giornaliero - ricorda il sindacalista - che vivono le famiglie dei 1600 dipendenti del gruppo Villa Pini rivissuto nella sua drammaticita' ed attualita' con toccante testimonianza da due delle centinaia di operatori della sanita' che in concomitanza dei 300 giorni di mancato salario, emblematicamente riassumono per tutti la loro condizione.

Due - dice - sono le riflessioni che la CISL FP porta come contributo allo stato dei fatti: la oramai conclamata indifferenza della Proprieta' verso la sorte dei suoi dipendenti manifestata con il fallimento del tavolo Istituzionale per decretare lo stato di crisi e sbloccare l'accesso ala cassa integrazione in deroga.

Conclamata indifferenza che ha convinto anche i piu' scettici dei lavoratori che fino a qualche tempo fa, costituitisi in comitato di lotta perche' non supportati da CISL e CGIL, sostenevano la tesi aberrante della proprieta' circa la volonta' di affossamento da parte della Regione mentre viceversa si tentava ostinatamente di perseguire ancora solo ed esclusivamente i propri profitti anche a dispetto dei santi.

Dall'altro canto l'accento la CISL FP lo pone sulle 'scarse' ( per usare un eufemismo) capacita' e/o possibilita' che le Istituzioni stanno mostrando nel poter dare risposte immediate e concrete alla sofferenza di queste famiglie.

L'idea che lo Stato Italiano dal Ministero del Welfare, alle Istituzioni locali, Regione, Prefettura, Province e Comuni possano essere tutti contemporaneamente impotenti di fronte al diniego di un imprenditore di dichiarare uno stato di crisi che solo lui non vede o non vuol vedere, lascia amareggiati e umiliati e constata come in uno Stato che si proclama essere di diritto, i diritti rispettati sono sempre e solo quelli dei furbi e potenti e non quelli degli umili ed onesti.

Da parte sindacale - prosegue Farina - che invece si fregia di essere accanto e perseguire quelli degli ultimi, si ricorda di essere ancora in attesa dell'esito dell'incontro avuto dall'Assessore Gatti con il Ministro Sacconi per sapere quale iniziativa il Ministero, la Regione o chi per loro competenza hanno predisposto per dichiarare lo stato di crisi del gruppo Villa Pini e dare cosi' risposte fattive e non proclamate a questo stillicidio che dura ormai da quasi un anno". (AGI)

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