Cittadini progetto CASE: «Vogliamo pagare, ma solo il dovuto»

Riceviamo e pubblichiamo

14 Gennaio 2013   07:57  

Le scriviamo in relazione alla comunicazione dell’avvio della spedizione degli avvisi per il pagamento delle utenze domestiche e condominiali degli alloggi del Progetto Case, avvisi che comunicate sono in partenza e sono relativi a consumi condominiali e singoli per diversi anni.

Ciò che vogliamo dirVi è questo: è giusto pagare quanto è stato finora consumato ma esigiamo di farlo per quanto abbiamo consumato insieme al nucleo famigliare e non secondo il semplicistico conto: il Comune di L’Aquila ha tot. da pagare lo divide per mq, teste occupanti e giorni di occupazione e il conto è fatto.

Ogni alloggio è dotato di contatori, che contabilizzano i consumi (ad. es la Gran Sasso Acqua a metà 2012 ha effettuato le relative letture ), contatori di cui si legge nel regolamento condominiale approvato con delibera del Comune del 29 dicembre 2011, in cui si parla di pagamento forfettario per l’anno 2010, vista l’impossibilità a procedere a letture e non per gli anni successivi, quindi ognuno ha il dovere di pagare beninteso, ma quanto gli spetta e allora le domande sono queste :

  • perché dobbiamo pagare i consumi degli anni successivi al 2010 in maniera forfettaria se il Comune non si è riuscito ad organizzarsi per una rilevazione dei consumi condominiali e singoli?

  • perché dobbiamo pagare la disonestà di persone che , come è stato ampiamente diffuso sulla stampa, hanno lasciato rubinetti aperti e luci accese per dimostrare di occupare l’alloggio e non c’erano?

  • perché dobbiamo pagare per l’utilizzo dell’acqua per innaffiare gli orti se non lo abbiamo fatto?

  • dove sono i contatori per i consumi condominiali, chi li legge? Dove si trova l’amministratore di condominio? Quale è il consumo totale della piastra dove ci troviamo, come è stato ripartito l’importo tra i diversi occupanti gli alloggi?

 

Gent.mi ne avremmo tante altre ma queste sono semplicistiche riflessioni di un comune cittadino che ogni giorno fa i conti con la vita in questa città, che aveva il sogno di tornare a casa propria, pagata a prezzo di sacrifici e lavoro quotidiano, a suon di mutuo ancora da onorare, che vorrebbe sapere quali sono i tempi per ricostruirla, che fa i conti con la pazienza di stare dietro a tutta la normativa per la ricostruzione e tutti i suoi attori,per avere un’idea su tempi di rientro,senza purtroppo ad oggi riuscirci. Quello che si prova oggi è amara delusione per la mancanza di chiarezza su tempi e modalità di ricostruzione, amara delusione per una classe politica pronta ogni giorno a fare i conti con prospettive elettorali e poco attenta alle esigenze dei suoi cittadini, e infine pentimento per essere rimasti con la famiglia in quella che era la mia città.

 

(lettera firmata)


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