Comitato civico Sulmona a Del Corvo: ''Salvare la caserma Battisti''

23 Novembre 2010   12:30  

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregi Signori;

in occasione della seduta del consiglio provinciale del prossimo 29 novembre che si svolgerà a Sulmona, con il fine di affrontare alcuni problemi che stanno a cuore all’intero comprensorio peligno, come la chiusura della Coca Cola e la situazione del Liceo Classico Ovidio, Vi invito a voler esaminare anche la questione della caserma “Cesare Battisti”, attuale sede del 57° Btg. “Abruzzi”, che rischia a breve la chiusura.

Probabilmente questa problematica, potrà risultare di minore importanza rispetto alle altre ma è pur vero che per decenni, l’economia del comprensorio peligno ha fatto grande leva sull’indotto creato da questa struttura militare, che in tempi non troppo lontani, ha ospitato fino a mille reclute, le quali, ogni trimestre affollavano bar, ristoranti, alberghi e negozi, con un notevole influsso benefico sull’economia dell’intero territorio.

Mi auguro che, nell’occasione, vogliate anche visitare questa struttura che ha l’onore di ospitare una gloriosa bandiera di guerra: auspico, infatti che, conoscendone le caratteristiche, possiate valutarne anche le potenzialità e le condizioni, prendendo l’impegno di combattere, tutti insieme, con tutte le forze di cui dispone l’istituzione che rappresentate, affinché il territorio peligno, vittima di continue spoliazioni, possa trovare lo slancio per rinascere dalle sue ceneri, magari iniziando proprio dalla riconversione di questa caserma.

La Battisti, infatti, con il passaggio epocale all’Esercito dei volontari, è purtroppo, tra le strutture in chiusura, pur essendo ancora logisticamente idonea ad ospitare altri reparti dell’Esercito, magari operativi. La sensazione che ho personalmente, è che, all’interno del progetto di riordino e contrazione della Forza Armata, la nostra città e l’intero comprensorio peligno, non siano stati sufficientemente considerati e, la spinta pervenuta dal basso, dai cittadini e dal comitato, ha poco valore (se non in fase preelettorale) per chi può decidere il da farsi; altrimenti, perché ignorare tanto malumore, disattendere tante promesse e trascurare la volontà del popolo che vuole mantenere una struttura attiva, contrariamente a tante altre città italiane (come per esempio Dal Molin-Vicenza, Nuoro o Chieti), che invece creano comitati contro l’apertura di nuove caserme?

Anche la situazione dei reparti aquilani che non è delle migliori, non è mai stata affrontata seriamente dalla Difesa, specie perché, dopo il sisma e il conseguente danneggiamento delle caserme (tanto è vero che tre reparti sono costretti a convivere all’interno di un’unica struttura, per altro parzialmente inagibile), non è mai stata valutata la possibilità di trasferirne uno a Sulmona.

È possibile che non si abbia la voglia e la determinazione di incrociare la domanda con l’offerta o di salvare, come si suole dire, “capra e cavoli”, sottraendo quel qualcosa di troppo o di non gradito per darlo a chi invece ha dimostrato con i fatti, con petizioni e proposte concrete, di gradire? È così difficile?

Egregi signori, io credo di no. E credo anche che la politica alla “vecchia maniera” non abbia vita lunga e, per riconquistare la fiducia degli elettori, credo anche che essa debba necessariamente, a tutti i livelli, adeguarsi ai tempi e cambiare il modo di rapportarsi con la base, ormai sfiduciata e stanca di tanta incoerenza, corruzione e degrado.

La politica, quella con la “p” maiuscola, del resto, significa adottare tutte quelle misure tali da consentire la buona amministrazione della gente, per la gente, e, per farlo bene, si deve necessariamente partire dalle esigenze del popolo stesso.

Il mandato del Presidente Del Corvo, a mio personale avviso, finora, testimonia proprio questo: la Sua serietà e il Suo impegno per l’intera provincia, senza campanilismi, come qualcuno aveva polemicamente preannunciato, ci fanno ben sperare ed è per questo che confido, insieme al mio comitato e ai diecimila cittadini che hanno firmato la petizione contro la chiusura di questa caserma, in un vostro affondo compatto e pesante, presso il Ministero della Difesa, affinché riveda questa fredda e insensata decisione, che colpirà ulteriormente un territorio già martoriato da continui tagli e chiusure. La progettualità e le proposte, del resto, non mancano e dopo le decine di industrie e aziende che hanno chiuso per sempre, lasciar scomparire anche un’ istituzione come questa, senza combattere fino allo stremo, sarebbe un grave errore e il messaggio che passerebbe alla popolazione, è di essere spregevolmente ignorati, abbandonati e snobbati da tutti gli amministratori.

Resto convinta che volere è potere e che molto si può fare con la buona volontà, anche puntando i piedi e sbattendo i pugni sui tavoli istituzionali, quando questo può servire e l’impegno dell’On. Paola Pelino, che si è spesa senza sosta per questa causa, ha dato finora i suoi frutti: una sospensione della chiusura a data da definire. Ma questo non basta. Per questo attendo fiduciosa un Vostro intervento perché sono certa che una gestione condivisa, coscienziosa e giudiziosa della “cosa pubblica”, negli interessi della gente, possa restituire fiducia agli elettori peligni e alla nostra amata terra, quella dignità che le compete. Basta con i tagli indiscriminati e le chiusure senza logica. Basta con la politica della “toppa” messa all’ultimo momento. Bisogna fare scelte coraggiose ed io, con il supporto della Provincia, sono certa di poter riuscire a richiamare l’attenzione della Difesa su questo problema sfiorato e mai definitivamente risolto.

In attesa di un Vs riscontro, saluto cordialmente.

                                                                                                                                           Presidente del Comitato Civico


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