Commissione grandi rischi, al via il processo che farà storia

21 Settembre 2011   13:00  

Smontare le tesi dell'accusa, l'imperativo degli avvocati dei sette imputati, ottenere verità e giustizia, quello di parenti e familiari delle vittime, fare presto, l'orientamento del giudice Marco Billi, fra i malumori dei principi del Foro di mezza Italia mobilitati per gli ex big di Ingv e Protezione civile.

Parte in quarta il processo a carico dei componenti della Commissione grandi rischi, in aula dovranno sfilare trecento testimoni, quasi tanti quante le vittime del brutale terremoto di due anni e mezzo fa.

“Una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace” l'accusa che pesa come un macigno su Bernardo De Bernardinis, unico imputato ieri in aula, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Ingv, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi della fondazione Eucentre, Claudio Eva, ordinario di fisica e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile.

Posizioni imprudenti assunte durante l'ormai nota riunione che la Commissione ebbe a L'Aquila il 31 marzo 2009, quando quelli che oggi sono accusati tra l'altro di cooperazione in delitto colposo, non esitarono a parlare e a tranquillizzare, davanti le telecamere, la popolazione in apprensione dopo mesi di scosse telluriche.

“Non è un processo alla scienza” hanno detto quasi senza voce, per la quantità di volte che hanno ripetuto il concetto, i familiari delle vittime del sisma, ma “vuole essere un processo alla comunicazione”.

Nelle interviste Bernardo De Bernardinis (imputato) e Alfredo Biondi (difensore Claudio Eva).

servizio Marco Signori
montaggio Marialaura Carducci


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