Comune Montesilvano, Di Mattia: "Con me tradita anche la citta' "

18 Febbraio 2014   11:54  

 "Sono stato tradito e sono state tradite la citta' e la comunita' di Montesilvano.
Il tradimento e' stato confezionato da soggetti della politica regionale e provinciale che non hanno mai fatto niente per Montesilvano, ed e' stato consumato da un notaio, tra un prosecco e un pasticcino, e per interessi che non hanno niente a che fare con Montesilvano".

Cosi' parla Attilio Di Mattia, il sindaco di Montesilvano che domenica e' decaduto a seguito delle dimissioni contestuali di 13 consiglieri.

"La scusante - dice Di Mattia - e' stata la tassa di soggiorno ma chi lo dice mente sapendo di mentire, visto che la tassa di soggiorno era prevista nelle mie linee programmatiche".
Di Mattia parla di "cospirazioni fatte sull'amministrazione e sul progetto che la stessa stava portando avanti e che cozzava con interessi particolari, ad esempio sull'urbanistica, sui rifiuti, sul distretto sanitario, e poi assicurazioni, personale", solo per citare alcune voci.

"La sfiducia non e' arrivata da Pd, Sel e Udc ma da due soggetti politici che sono venuti con noi solo perche' volevano entrare in consiglio e cioe' la consigliera Comardi, con un padre ingombrante, e il presidente del consiglio Petricca, la seconda carica istituzionale, che mi era molto vicino ma non ha mai dato un contributo".

Per Di Mattia e' stato "un tradimento, una schifezza, un golpe da Repubblica meno tre" ma lui e' certo di aver "lavorato per il bene comune e di aver toccato interessi particolari.
Dobbiamo essere sereni e compatti, per il bene della coalizione e di Montesilvano".
Come fatto ieri Di Mattia parla di "accoltellamento alle spalle" e guardando al futuro dice di non essere interessato a questo aspetto ma sa che "il centrodestra non ha un candidato".


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