Confindustria: su buco sanità la politica stia zitta

06 Dicembre 2010   14:14  

Dopo la notizia della clamorosa scoperta, certificata da ministero del nuovo gigantesco buco nei conti della sanità da 360 milioni di euro, che l'Abruzzo dovrebbe ripianare entro l'anno, si apre un inferocito dibattito politico, in attesa di capire chi dovrà pagare il salatisismo conto , e soprattutto come. L'intenzione del presidente e pluri-commissario Gianni Chiodi sarebbe quella di non aumentare le tasse, recuperando 168 milioni con i tagli e risparmi, 160 milioni utilizzando i fondi per le aree sottoutilizzate i famosi Fas, l'unico ossigeno disponibile per investimenti e sviluppo, e infine chiedendo 200 milioni in prestito dallo stato, con restituzione nei prossimi 30 anni con rate da 12 ai 15 milioni di euro all’anno. Sarà comunque una mazzata terrificante per una regione già in ginocchio, a causa della crisi economica e del terremoto. Tralasciando lo scaricabarile di rito in corso in queste ore tra esponenti di centro-destra e centro-sinistra, segnaliamo la durissima nota della Uil che con Fabio Frullo accusa in particolare il presidente Chiodi, che di professione fa il commercialista: '' Il commissario - afferma Frullo - non è stato in grado di ripianare il debito e anzi, dopo anni di doppio commissariamento, ci dicono che esiste un’altra voragine di 360 milioni di euro''. E si chiede: ''Ma è mai possibile che si scoprano debiti di questa entità dopo anni e che non si trova altra giustificazione se non quella di attribuire la responsabilità ad altre gestioni?''

Taglia corto Piero Peretti, dell'Ugl: '' Tutti gli abruzzesi sanno che le colpe della situazione attuale, dopo anni di scellerata gestione della spesa sanitaria, sono da attribuirsi all’intera classe politica senza distinzione di schieramento”.

''Qui qualcuno deve fare il mea culpa – incalza a sua volta la Confindustria con Paolo Primavera - la politica dovrebbe stare zitta e non fiatare. I politici hanno dimostrato tutta la loro incompetenza nella gestione della macchina amministrativa''. E propone: '' Vanno accertate le responsabilità anche dei funzionari e dirigenti pubblici che hanno avallato quelle operazioni. Ma dove stavano per esempio i revisori dei conti? In un’azienda privata queste persone sarebbero già fuori''.

Secondo il Caporguppo del Pdl in Consiglio regionale,Gianfranco Giuliante "Ciò che sta accadendo ha dell’inverosimile. Da più parti e con diverse argomentazioni si sta chiedendo che Chiodi paghi per conto terzi. Da tutti si è riconosciuto che i nodi che stanno venendo al pettine sono frutto di scelte scellerate che un “partito della spesa” trasversale e onnivoro ha compiuto negli anni passati, cionondimeno oggetto di critica sono i modi e i tempi in cui si è “scoperta la rapina”. Questo approccio- prosegue Giuliante- la dice lunga perché sottolinea la scelta di mettere a reddito l’occasione politica (peraltro falsa) anziché cercare soluzioni possibili in una situazione di decozione complessiva dell’Abruzzo nel suo insieme. Il presidente Chiodi ha chiaramente e ripetutamente sottolineato che il sistema Abruzzo, proprio per le motivazioni espresse da imprenditori e sindacati, non reggerà a un’ulteriore tassazione e per questo sta cercando di fare il possibile perché ciò non avvenga. Com’è a tutti noto, la tassazione diverrebbe obbligatoria se non si riuscisse a chiudere la partita del deficit sanitario. La coperta è corta e ci sono regole da rispettare. Il coordinatore regionale del PdL, Sen. Filippo Piccone, ha ipotizzato in Regione un partito trasversale della responsabilità civica, che è il richiamo all’orgoglio della classe politica abruzzese a scegliere di misurarsi con le soluzioni possibili nell’emergenza del momento. Tale richiamo fa il paio sia con disponibilità in passato espresse da Costantini (IdV) sia da prospettive strategiche sottolineate da D’Alessandro (Pd) (“… noi siamo pronti ad assumerci ogni responsabilità…”). Questi richiami,conclude, al buon senso politico vogliono, debbono e possono essere considerati come una scelta che la politica fa per tornare ad essere se stessa. Si salga in Politica con determinazione ferma e lucida, poiché in politica sono già scesi in tanti. E le conseguenze sono evidenti".


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