Consiglio Abruzzo: Amicone aderisce a federazione centro

10 Luglio 2008   15:52  

Mario Amicone, capogruppo regionale dell'Udc, ha aderito alla Federazione di centro, la formazione politica della quale fanno già parte Antonio Verini, Angelo Di Paolo e Liberato Aceto e di cui sarà coordinatore. La decisione è stata resa nota questa mattina, durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i 4 consiglieri regionali che, almeno per il momento, non daranno vita ad un unico gruppo consiliare.

La motivazione, ha detto Verini secondo il quale la Federazione di centro "presto potrebbe contare su 5 consiglieri", è da ricercare nello scarso peso numerico che la formazione avrebbe in seno alla conferenza dei capigruppo, considerando che sia il Pd, sia il Pdl non hanno ancora formato a loro volta gruppi unici. Secondo Angelo Di Paolo, che ricopre l'incarico di portavoce, "il progetto politico della Federazione di centro si sta ampliando.

La nostra - ha detto - vuole essere una presenza di stimolo nell'azione del governo regionale, che non si colloca ne' con la maggioranza, ne' contro, ma in posizione critica,". Verini ha invece sottolineato come l'intento della Federazione " sia quello di unire le forze che rappresentano la cultura moderata di centro. Il peso della Federazione - ha aggiunto - potrebbe aumentare presto con nuove adesioni.

La nostra è una posizione che va distinta dalla maggioranza e anche dall'opposizione anche se, in vista delle prossime scadenze elettorali, andrà chiarita". Per Mario Amicone l'allargamento della Federazione "non ha un significato solo numerico ma soprattutto politico, di fronte alla necessità di accorpare anche a livello nazionale forze omogenee". "Quello che accade oggi in Consiglio regionale - ha commentato invece Aceto - è un'esigenza avvertita anche a livello locale.

Vogliamo lanciare un segnale a tutte le forze che si riconoscono in questo percorso". Aceto ha detto di aver chiesto alla commissione garanzia del Consiglio regionale, presieduta dallo stesso Amicone, "di fare chiarezza sulla nomina del nuovo cda e del vice direttore Arpa, che noi - ha concluso - riteniamo un atto di violenza istituzionale".

(AGI)


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