Consiglio comunale bacchettato dai revisori dei conti: troppe sedute

L'assemblea civica costa circa 700mila euro l'anno

03 Marzo 2014   15:31  

Capita di sovente che i consigli comunali si risolvano in sedute di durata irrisoria, oppure vadano addirittura a vuoto, pur consentendo egualmente ai consiglieri di effettuare ed incassare i relativi gettoni di presenza.

Per quanto riguarda il Comune di Pescara, tuttavia, le sedute brevi o sostanzialmente inconcludenti devono essere state evidentemente un po' troppe, tanto da costringere il collegio dei revisori dei conti a bacchettare i consiglieri comunali, "colpevoli" di costare troppo ai contribuenti del capoluogo adriatico, insieme ad altre voci di spesa indirette quali per i rimborsi ai datori di lavoro dei politici e le ore di straordinario dei dipendenti.

I revisori hanno quindi deciso di inviare al Comune un vero e proprio monito contenuto in un documento inviato al presidente del consiglio comunale Roberto De Camillis nonché, per conoscenza, al sindaco Luigi Albore Mascia, al direttore generale Stefano Ilari e al segretario generale Antonello Langiu, in cui è stato lamentato come "negli ultimi anni sono notevolmente aumentate le sedute del consiglio comunale, peraltro spesso concluse in tempi ridotti, che ha comportato un considerevole aumento dei costi diretti ed indiretti".

Per dirla con i numeri, durante la presente amministrazione il numero delle sedute va dal minimo di 37 nel 2009, anno dell'insediamento di Albore Mascia, al picco massimo delle 73 nel 2013, una delle quali, lo scorso dicembre, è durata appena 53 minuti. Tutto ciò al costo per il Comune, secondo i calcoli dei revisori, di 700.818 euro, di cui 635.818 per i gettoni dei consiglieri.


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