Consiglio comunale, rinviata a lunedì prossimo la decisione sulla commissione d'inchiesta

Approvata la mozione di Di Gregorio (FdS)

26 Agosto 2013   17:22  

Si é risolta con un sostanziale nulla di fatto la seduta straordinaria odierna del Consiglio comunale, tornato a riunirsi dopo le ferie estive per discutere delle misure da attuare per indagare a fondo nelle modalità di assegnazione degli alloggi popolari, fino a poco tempo fa delegate all'ex assessore Ivo D'Agostino, ai domiciliari da fine luglio con l'accusa di concussione e violenza sessuale.

Tutto ciò che é risultato da più di quattro ore di consiglio, alla fine, é stata la decisione unanime di rinviare ad una successiva seduta, probabilmente in programma lunedì prossimo, la discussione relativa all'eventuale approvazione di una delibera presentata dal consigliere Riccardo Di Gregorio (FdS) in merito all'istituzione di una commissione che abbia il compito di indagare a fondo sulla vicenda dell'assegnazione delle case popolari.

La straordinarietà della seduta, convocata appunto per parlare dell'eclatante arresto dell'ex assessore, é stata per tale motivo letteralmente presa d'assalto da un pubblico forse mai così numeroso in occasioni simili, nonostante la questione sia stata motivo di attrito tra i due blocchi contrapposti già lo scorso fine settimana, a testimonianza di quanto sia ancora elevata l'importanza che i teatini conferiscono all'accaduto.

Pronti, via e l'atmosfera si fa subito agitata, a causa della richiesta di Gabriele Salvatore del PD di trasformare l'approvazione della delibera per l'istituzione della commissione in un ordine del giorno a tutti gli effetti, che ha scatenato una serie di discussioni tra esponenti di entrambe le parti, sin quando Filippo Di Giovanni, anch'egli del PD, ha espressamente chiesto all'amministrazione di "fare un atto di responsabilità affinché sui gravissimi fatti accaduti possa essere fatta totale chiarezza in maniera costruttiva".

Assai meno diplomatico é stato invece l'intervento, poco dopo, di Alessandro Giardinelli, recentemente passato dall'UdC a Scelta Civica "poiché non approvavo alcune condotte politiche e morali in seno al mio vecchio partito, sulle quali il sindaco Di Primio, che ieri mi ha accusato di non poter non essere a conoscenza dei comportamenti dell'ex assessore alle Politiche della Casa, ha tuttavia affermato di averne sentito parlare da alcune perone da lui recatisi per lamentarsene. Il sindaco non é intervenuto, é evidentemente responsabile dal punto di vista morale dell'accaduto, e per questo e per altre inadempienze gli chiedo ancora di dimettersi per non gravare ulteriormente sulla città".

Vincenzo Ginefra, capogruppo PdL, ha sostenuto come "non si possono addossare all'intera maggioranza gli errori di cui é accusato D'Agostino", ma é stato a sua volta additato da Renato Di Salvatore ed Enrico Iacobitti di "essere pronto ad assolvere fatti tanto gravi per spostare l'attenzione dalla questione centrale del problema e professare garantismo a tutti i costi".

L'atmosfera si é di lì in poi fatta ulteriormente più agitata, con esponenti di maggioranza ed opposizione ad accusare gli avversari rispettivamente di "voler spostare l'attenzione" e di "tentare di strumentalizzare la vicenda", risultando in fondo d'accordo nel sostenere che "l'altro schieramento non intende risolvere davvero il problema".

La situazione é tornata alla calma solo dopo l'intervento di Di Gregorio, che ha proposto una mozione circa la discussione sulla commissione alla prossima seduta, approvata all'unanimità dopo il parere favorevole dato dal sindaco Umberto Di Primio, secondo cui "la maggioranza non ha nulla da nascondere, e dunque nonostante le criche che l'opposizione mi ha riversato addosso non vedo perché osteggiare la discussione".

Lorenzo Ciccarelli

 

 


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