La convocazione del Consiglio straordinario di giovedì oltre che irregolare è anche palesemente inopportuna - questa la valutazione del Consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Tagliente, che nell'Assemblea regionale ricopre il ruolo di Consigliere Segretario.
Irregolare - spiega Tagliente - perché il Presidente Roselli avrebbe dovuto riunire la Conferenza dei Capigruppo, inopportuna, perché cade appena prima dell'incontro che la Regione avrà con il Governo per concordare il percorso che porterà alle nuove elezioni. Molto meglio sarebbe stato - prosegue Tagliente - concordare con il Ministero degli Affari regionali le priorità e tutta l'abbondante problematica già sollevata in ordine ai poteri d'un Consiglio sciolto, ma ancora una volta, ed è la chiave della loro disfatta politica al netto delle vicende giudiziarie del Presidente della Giunta, è prevalso nei Colleghi della maggioranza il desiderio di sistemare "erga omnes" una faccenda che riguarda solo loro e gli equilibri di coalizione sul territorio, lontana anni luce dagli interessi della gente.
"Abrogare la legge sulla ineleggibilita' e incompatibilita' dei consiglieri regionali a tre mesi dal voto e' un colpo di mano inaccettabile". Lo afferma il sen. Fabrizio Di Stefano, coordinatore regionale di An, alla notizia che il Consiglio regionale e' stato convocato per giovedi' prossimo con all'ordine del giorno l'abrogazione della legge regionale n. 51/2004. "Cambiare le regole della competizione a partita in corso - spiega Di Stefano - e' l'ennesima testimonianza dell'irresponsabilita' del centro-sinistra: dopo tre anni di non-governo della Regione Abruzzo, con il Consiglio regionale dichiarato decaduto e una maggioranza a brandelli, qualcuno si sveglia improvvisamente e va a ripescare una proposta di legge giacente dal luglio 2005 utile soltanto ad assecondare l'esigenza di qualche maggiorente del Pd che ha scambiato le istituzioni per un giocattolo che si puo' smontare e rimontare a piacimento". "Invece di pensare a riformare la legge elettorale attraverso l'eliminazione del listino o discutere delle priorita' della Regione in vista della scadenza della legislatura - prosegue l'esponente di An - si prendono iniziative che potrebbero addirittura generare ricorsi con il conseguente rischio dell'annullamento delle elezioni, finendo cosi' per aggiungere ulteriori elementi di incertezza ad una situazione gia' di per se' instabile". "Comunque vadano le cose giovedi' - conclude Di Stefano - siamo certi che gli abruzzesi sapranno valutare con il dovuto rigore comportamenti che non fanno altro che alimentare l'immagine di una classe politica ripiegata su se stessa e che se ne infischia dei problemi veri dei cittadini".