Nuovo rinvio nel processo davanti al Tribunale di Teramo sull’incidente dell’8/9 maggio 2017 a seguito del quale fu vietato il consumo di acqua in gran parte della provincia teramana.
Il Giudice, dott. Lorenzo Prudenzano, ha depositato in data odierna una richiesta di sostituzione sostenendo di trovarsi in una situazione di incompatibilità. Su detta istanza dovrà ora pronunciarsi il Presidente del Tribunale. Se l’istanza dovesse essere accolta verrà nominato un nuovo giudice.
La prossima udienza si terrà il 21 ottobre, ma anche questa si risolverà quasi sicuramente un nuovo rinvio perché per quel giorno è prevista l’astensione collettiva degli avvocati.
I tempi del procedimento quindi si allungano e di questo passo è probabile che il dibattimento non verrà aperto prima del 2020.
WWF, Legambiente, CAI e Cittadinanzattiva, le quattro associazioni che, tra quelle che compongono l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, hanno chiesto di essere ammesse come parte civile nel processo esprimono la propria preoccupazione per il dilatarsi dei tempi.
Preoccupazione che è ancora maggiore se si pensa che ad oggi si sono perse le tracce della nomina del Commissario straordinario per la messa in sicurezza del Gran Sasso. Le associazioni ricordano che, secondo quanto previsto dalla legge di conversione del Decreto-legge n. 32/2019, cosiddetto Sbloccacantieri, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e sentito il Presidente della Regione Abruzzo, avrebbe dovuto nominare il Commissario entro il 3 luglio scorso.
Su questo punto l’Osservatorio rinnova l’invito al Presidente della Regione Marsilio e ai parlamentari eletti in Abruzzo a sollecitare la nomina del Commissario per evitare questa situazione di paralisi, considerato che hanno contribuito a scegliere la strada del Commissario straordinario.
Il Presidente Marsilio, inoltre, potrebbe avviare la Cabina di coordinamento che deve essere da lui presieduta e che ha compiti di comunicazione e informazione nei confronti delle popolazioni interessate, di coordinamento tra i diversi livelli di governo coinvolti e di verifica circa lo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. E dovrebbe anche aprire questa Cabina alla partecipazione delle associazioni che da sempre seguono la vicenda e che invece la Giunta regionale precedente ha voluto escludere, nonostante un parere favorevole al coinvolgimento espresso dall’allora Commissione consiliare regionale competente.