Il Tar Abruzzo, sezione di Pescara, ha disposto una verifica approfondita delle operazioni legate alle elezioni amministrative del giugno scorso, che hanno visto l'elezione del sindaco Carlo Masci e del Consiglio Comunale del capoluogo adriatico. La decisione segue il ricorso presentato da una cittadina e una candidata non eletta al consiglio, che hanno segnalato presunti vizi procedurali in più della metà delle sezioni elettorali.
Il 9 giugno 2024, il sindaco uscente Carlo Masci, sostenuto dal centrodestra, aveva trionfato al primo turno, ottenendo il 50,95% dei consensi, con un margine ristretto di soli 584 voti rispetto al suo principale avversario, Carlo Costantini del centrosinistra. In seguito alle denunce di presunti errori nelle operazioni di voto, i giudici amministrativi hanno stabilito che l’intero processo elettorale debba essere rivisitato, con un particolare focus sulle schede elettorali e le modalità di conteggio dei voti.
L’area coinvolta nella verifica riguarda un centinaio di sezioni. In particolare, 50-60 sezioni saranno sottoposte a un controllo sulle schede autenticate e non autenticate, mentre per un gruppo di 20-30 sezioni verrà verificato l’attribuzione dei voti ai vari candidati a sindaco. La denuncia avanzata dai ricorrenti ha messo in discussione la genuinità del voto, sollevando dubbi sul possibile impatto delle irregolarità formali sulla regolarità complessiva dell’elezione.
Il Tar ha nominato il prefetto di Pescara come verificatore delle operazioni, con la possibilità di delegare le attività a funzionari competenti. Il procedimento istruttorio dovrà essere completato entro il 15 dicembre 2024, con la relazione finale che dovrà essere depositata entro il 5 gennaio 2025. Successivamente, la causa sarà discussa in una udienza pubblica fissata per il 7 febbraio 2025.
Per quanto riguarda i risultati delle elezioni, Carlo Masci ha conquistato 31.535 preferenze, pari al 50,95%, mentre il candidato di centrosinistra, Carlo Costantini, ha ottenuto 21.192 voti (34,24%). Seguito dal civico Domenico Pettinari con 8.096 preferenze (13,08%) e da Gianluca Fusilli, che si è fermato a soli 1.070 voti (1,73%).
La decisione del Tar solleva importanti interrogativi sul processo elettorale e sulle modalità di verifica in un momento in cui la trasparenza e la legittimità dei risultati elettorali sono temi particolarmente sensibili.