Convegno a Montecitorio sulle vittima di stragi "Disastri italiani, giustizia incompiuta"

07 Dicembre 2015   15:39  

 

“Tempi più lunghi per la prescrizione, la certezza della pena e un Albo nazionale dei periti forensi: porteremo le nostre tre richieste al capo dello Stato Mattarella, al premier Renzi, al ministro della Giustizia Orlando e ai parlamentari di questa Repubblica, che d’ora in poi dovrà garantire giustizia ai suoi cittadini più provati dalle grandi stragi degli ultimi anni. Stragi troppo spesso rimaste senza un colpevole. O addirittura senza un processo, quando su questo cala la mannaia della prescrizione”. Così le tante associazioni dei familiari delle vittime, che il 30 novembre riuniti alla Camera per un convegno intitolato "Disastri italiani, giustizia incompiuta", insieme a noti esponenti della magistratura.

Le associazioni, che insieme hanno deciso di costituire un Comitato Nazionale Familiari Vittime, sono legate ai fatti più drammatici della storia recente d’Italia, dall’aereo militare piombato esattamente 25 anni fa sulla scuola di Casalecchio di Reno (Bologna) uccidendo dodici ragazzi (“nessun colpevole” fu la sentenza), ai sette operai della Thyssenkrupp investiti da olio infuocato sul posto di lavoro; dai ventisette bambini morti con la loro maestra nel crollo della Scuola Jovine a San Giuliano di Puglia (non per colpa del sisma, ma per negligenza dei costruttori), alle 309 persone morte sotto le macerie all'Aquila, tra cui otto ragazzi ospiti della Casa dello Studente, alle trentatré persone uccise a Viareggio da un treno deragliato; dai 140 carbonizzati a Livorno nell’impatto del Moby Prince, alla morte bianca di Matteo Valenti in una fabbrica di Viareggio, al numero incalcolabile di morti per i veleni dell’Ilva di Taranto o per l’amianto... “Tutte stragi legate da un filo conduttore: nessuna giustizia”, protestano i familiari, che hanno chiesto a gran voce che le cose cambino: «L’idea è nata un anno fa, dopo la sentenza sull’amianto, che finì in un nulla di fatto perché il colpevole c’era e aveva nome e cognome, ma la prescrizione lo ha graziato», spiega Antonio Morelli, presidente dell’associazione "Vittime della Scuola" di San Giuliano. «Di fronte allo sconcerto degli italiani, anche Matteo Renzi espresse la sua indignazione dicendo che «il tempo non cambia l’ingiustizia subita», e promise di cambiare le regole della prescrizione – proseguono i genitori, le mogli, i mariti, i figli delle centinaia di persone uccise dall’Eternit –. Ora ci dimostri che non erano solo promesse, noi chiediamo che dalle parole, condivisibili, si passi ai fatti».

I familiari hanno voluto accanto a sé durante il dibattito alcuni magistrati , “figure che nella lunga carriera professionale e nel silenzio hanno contribuito a far sì che la Giustizia trionfasse sul male, in questo Paese”:

Giancarlo Caselli, Libero Mancuso, il sostituto procuratore generale di Campobasso Claudio di Ruzza, oltre all’ingegnere forense, esperto nelle cause dei crolli, Nicola Augenti e a rappresentanti dell’Anci, associazione dei Comuni italiani.

Non un semplice convegno, dunque, «perché da lì siamo usciti con proposte precise: il tributo umano che abbiamo dovuto pagare, serva per lo meno a cambiare la giustizia di questo Paese», concludono i genitori dei dodici ragazzini morti nella scuola di Casalecchio.

Per bocca dei magistrati presenti, 3 proposte tra le più stringenti: abolizione della prescrizione per i reati contro la vita; la prescrizione decorra dalla scoperta del danno arrecato, per i reati contro la salute; e per quelli contro la pubblica incolumità decorra dal giorno della notizia di reato all'autorità giudiziaria. Questo perché, a detta di tutti i magistrati presenti, oggi esistono due giustizie: una che "grazia" chi può permettersi difese costose e agguerrite, abili nell'allungare i tempi e una per i cittadini comuni.

Un auspicio raccolto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha inviato un messaggio di saluto: «Sono troppe le tragedie rimaste impunite nel nostro Paese. Troppi i depistaggi e le zone d’ombra. Lo scrittore Predrag Matvejevic ha una volta affermato: "Bisogna voltare pagina, ci si ripete. Prima di voltare pagina, però, bisogna leggerla". Ciò significa sollevare ogni velo di opacità su ciascuno degli eventi drammatici che hanno segnato la storia Più recente del nostro Paese, mettendo a disposizione delle istituzioni, degli inquirenti e degli storici tutta la documentazione necessaria al raggiungimento della verità. Un Paese realmente libero e democratico - continua Boldrini - non può rassegnarsi ad una verità parziale, perché essa equivale ad una verità negata. Non dobbiamo mai rinunciare a riempire tutte le pagine bianche del nostro passato. Lo dobbiamo innanzitutto ai familiari delle vittime di tante storie dolorose, ma anche alle giovani generazioni e a tutti noi — Istituzioni e società civile — non rinunciando mai a coltivare quell'ambizione alla trasparenza ed alla giustizia che dovrebbero essere caposaldi imprescindibili di uno Stato di diritto. Con questo auspicio, formulo a tutti gli intervenuti al convegno un sincero augurio per il suo miglior esito”.

Comitato Nazionale Vittime Stragi Noi non dimentichiamo

  


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