Convitto crollato, la mamma di una vittima chiede giustizia

Lucia Catarinacci: accertate le responsabilità

01 Settembre 2009   11:00  

Una relazione tecnica che documenta la vulnerabilità del Convitto nazionale e l’appello di una mamma che ha perso il figlio sotto le macerie e ora chiede giustizia. Lucia Catarinacci è di Trasacco; il suo ragazzo, Luigi Cellini, 16 anni, è una delle vittime del sisma.
 «Chiediamo di essere ascoltati dal procuratore», dichiara Lucia Catarinacci, assistita dall’avvocato Antonio Milo, «e di accelerare le indagini. Esiste un documento in base al quale dal 2004 il convitto non era agibile e in caso di sisma sarebbe crollato. Sono disposta ad andare in qualsiasi trasmissione per raccontare la verità sul convitto che oggi è dimenticato. Da parte nostra c’è la massima considerazione per le vittime della casa dello studente, che sono ragazzi e ragazzi come mio figlio, ma non si può sottovalutare il crollo dello stabile che ospitava il convitto, e quindi tanti ragazzi minorenni».
 Sconcertante quanto emerge dalla lettura della relazione tecnica redatta nell’ambito del progetto «Edilizia scolastica e rischi territoriali», realizzata cinque anni fa da Collabora Engineering e Protezione civile e finalizzata a verificare la tenuta sismica del palazzo ottocentesco che ospita il Convitto nazionale, ma anche il liceo classico, la biblioteca, negozi, uffici e la presidenza della Provincia. Il documento è stato acquisito dalla procura della Repubblica dell’Aquila.
 «Al momento del sopralluogo», è scritto nella relazione, «sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 35 % del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di grave entità. Si consiglia pertanto di tenere sotto attento e costante controllo il quadro fessurativo riportato negli appositi allegati (modello scheda lesione) per evidenziare eventuali evoluzioni del quadro stesso. Sono state riscontrate numerose lesioni passanti con spessore maggiore a 2mm sulle murature portanti di spessore maggiore a 25 cm ed inoltre sono stati riscontrati forti cedimenti in prossimità degli appoggi dei solai nell’ala che ospita la Succursale dell’Iis «Domenico Cotugno». Il complesso edilizio presenta alcune parti con stato in scadente stato manutentivo; alcune parti della copertura lignea sono notevolmente degradate causa infiltrazioni d’acqua».
 «Sulla base della documentazione fornita dall’ufficio tecnico comunale», viene precisato, «e delle indagini svolte si evidenziano criticità per quello che riguarda gli indicatori diretti dei rischi e, nel particolare i percorsi interni sono ingombrati da oggetti potenzialmente instabili (armadi, scaffalature, etc. etc.) ed inoltre si rileva la presenza di elementi architettonici non strutturali (comignoli, balaustre, etc. etc.) incombenti e/o male ammorsati..».
 Alla luce di queste considerazioni il commento della mamma di Luigi Cellini è sferzante. «Qualcuno riesce davvero a dormire sonni tranquilli», sottolinea la diretta interessata, «sapendo che quella sera poteva far uscire i ragazzi invece di rassicurarli e farli restare a dormire nelle proprie stanze? Non mi darò pace fino a che non sarà fatta giustizia sulla morte di mio figlio. Se ci sono state responsabilità da parte di qualcuno è bene che siano accertate».
 «Il ricordo di mio figlio», conclude Lucia Catarinacci, «rimane vivo negli amici e in chi lo conosceva e stimava. Tra la canonica intitolata a Luigi e oggi piena di studenti e i tornei a lui dedicati, l’ultimo quello di beach-soccer, è come se in qualche modo fosse ancora qui tra noi. Mio figlio era una persona speciale e mi manca da morire. Non può finire tutto così. Merita che sia fatta giustizia».

fonte:il centro extra

 

vedi anche:

Convitto: il crollo annunciato, la prevenzione sulla carta straccia


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