Convitto, il primo processo sui crolli si apre con un rinvio

28 Gennaio 2011   13:55  

Delusione e rabbia nelle parole di Lucia Catarinacci, suo figlio Luigi Cellini, 15 anni, assieme ad altri due minorenni stranieri, ha lasciato la vita sotto le macerie del Convitto nazionale la notte del sei aprile.
Un difetto di notifica ha costretto il giudice Giuseppe Grieco a rinviare la prima udienza del processo, fissata per stamani, a carico dei due imputati, il rettore Livio Bearzi e il dirigente della Provincia Vincenzo Mazzotta, accusati di omicidio e lesioni colpose.
Secondo la Procura Bearzi non avrebbe mai sottoposto la struttura ai dovuti restauri e mai redatto un piano per la sicurezza; al dirigente della Provincia, ente proprietario dell'edificio, viene imputato, tra le altre cose, di non aver fatto evacuare lo stabile, nonostante le numerose scosse che precedettero quella più distruttiva delle 3e32.
In questo primo processo sui crolli del terremoto, potrebbero essere chiamati a deporre, dall'accusa e dalla difesa, fra gli altri i ministri dell'Istruzione Gelmini e delle Infrastrutture Matteoli, alcuni componenti della Commissione Grandi rischi, e come testimoni il sindaco Cialente e l'allora presidente della Provincia Pezzopane.

Nelle interviste Lucia Catarinacci e Paolo Enrico Guidobaldi (avvocato imputati).

 

servizio Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Marialaura Carducci


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