Marito e moglie settantenni arrivano in ospedale con sintomi di avvelenamento da funghi raccolti nel bosco, curati tempestivamente.
Una coppia di settantenni è riuscita a raggiungere il Pronto Soccorso nonostante i gravi sintomi di un'intossicazione alimentare provocata da funghi raccolti e consumati in casa. I coniugi, dopo aver ingerito un piatto di pasta con funghi raccolti nei boschi circostanti, hanno iniziato a manifestare brividi intensi e forti dolori addominali, tipici segnali di avvelenamento.
Il personale sanitario ha immediatamente avviato le procedure previste per i casi di intossicazione da funghi, tra cui il coinvolgimento di un Centro Antiveleni. La coppia ha spiegato di aver raccolto i funghi convinta di conoscerne la specie, ma evidentemente si trattava di un errore di valutazione. L'intervento tempestivo dei medici ha permesso di sottoporre i due alle cure adeguate, salvandoli da un possibile aggravamento delle condizioni.
I funghi selvatici, sebbene siano spesso considerati prelibatezze dai raccoglitori esperti, possono rivelarsi estremamente pericolosi quando non identificati correttamente. Questo episodio mette in luce l'importanza di consultare esperti micologi prima di consumare qualsiasi fungo non acquistato da fonti sicure. In Italia, numerosi casi di intossicazione da funghi avvengono ogni anno, spesso a causa di scambi tra specie commestibili e tossiche.
Grazie all'assistenza immediata ricevuta, la coppia è ora fuori pericolo, anche se sarà necessario un periodo di monitoraggio per garantire la completa guarigione. L'episodio rappresenta un promemoria per tutti gli amanti della raccolta di funghi: è fondamentale essere estremamente prudenti e non sottovalutare mai il rischio.