Corfinium,cenni storici e turistici

03 Luglio 2012   15:29  

Corfinio Antica capitale dei Peligni posta a 346 m. s.l.m., sorge a pochi chilometri dall’odierno centro di Sulmona, in una delle conche che caratterizzano questo territorio.
L’importanza del sito è già ricordata dalle fonti antiche che la menzionano in occasione di importanti eventi storici, quali la Guerra Sociale (90-89 a.C.) e la guerra civile tra Cesare e Pompeo (49-48 a.C.).
Corfinio sorse sulle rovine dell’antica Corfinium, importante centro strategico ed economico che fu scelta proprio per la sua posizione come capitale degli Italici sollevatisi contro Roma alla fine del 91 a.C. Tale restò per poco più di un anno e in questo periodo battè moneta propria con il nome di “Italia” e per la prima volta assunse valore politico.
Entrata nell’orbita di Roma, Corfinium, il maggior centro Peligno, fu municipio. Nel medioevo fu importante gastaldato longobardo col nome di Valva: ma nel 965 Sigiberto di Gembloux già la disse distrutta.
Più tardi si chiamò Pentima; nel 1928 prese il nome attuale.
Gli scavi archeologici che ormai si susseguono da anni, hanno confermato la fama, già raggiunta in passato, dell’antica Corfinium.
Sono stati riportati in luce numerosi resti di edifici che costituivano il vecchio impianto urbano. Percorrendo l’attuale via Poppedio, corrispondente ad un tratto dell’antica via Valeria, si giunge all’odierna piazza, nella quale è possibile individuare il sito dell’antico teatro. All ’edificio antico si sono sovrapposte le abitazioni del centro storico, conservandone però la pianta ancor oggi ben leggibile. Inoltre parti di mura relative al monumento sono state trovate nelle cantine delle suddette case.
Sempre riferibili al periodo del municipio Romano, sono i resti dell ’antica area sacra, situata appena fuori del centro abitato, lungo la cosiddetta via di Pratola. Si conservano due edifici il più grande dei quali, a pochi metri dalla strada, è riferibile ad un tempio di cui si sono conservati il podio ed il livello di fondazione dei muri.
A pianta rettangolare, presenta la cella, la stanza che ospitava la statua della divinità, di forma quadrangolare con due interstizi laterali; nella parte anteriore era un pronao rettangolare, probabilmente preceduto da due colonne. La divinità cui era dedicato l’edificio sacro doveva essere Ercole, come testimoniano alcune statuette di bronzo che lo raffigurano, trovate all’interno.
Il secondo edificio, a pochi metri dal precedente, è un piccolo sacello a pianta rettangolare, bipartito da un muro trasversale. Nelle vicinanze doveva trovarsi l’anfiteatro, la cui esistenza è ricordata anche da un’iscrizione. Purtroppo i resti delle strutture non sono giunti fino a noi, ma è ancora possibile riconoscere sul terreno l’avvallamento ovale, corrispondente all’originale perimetro. Allontanandosi dal paese lungo la strada che conduce a Raiano, nei pressi della cattedrale di San Pelino, della quale si consiglia una visita, si ergono i cosiddetti Morroni di San Pelino, resti in muratura di un mausoleo a pianta circolare di epoca romana.
A questo panorama, già ben noto alla tradizione archeologica regionale, si aggiungono i ritrovamenti effettuati nel corso degli ultimi anni. In località Piano S. Giacomo, a circa un chilometro dal centro storico, si sono rinvenuti i resti di una villa romana, di cui si conservano muri, parte degli intonaci figurati che li rivestivano e soprattutto splendidi pavimenti in mosaico.
Il sito è oggi visitabile, grazie anche ai recenti restauri che offrono una maggiore comprensione della struttura. Un altro importante ritrovamento è avvenuto a Fonte S. Ippolito, localit à a pochi chilometri dall’ingresso del paese, da sempre frequentata dagli abitanti della zona per la bellezza del luogo, ricco di rigogliosa vegetazione e di rivoli di acqua sorgiva. Si tratta di un’area sacra, che sorge lungo le pendici di un colle, e di una fontana monumentale.
Dell’area sacra si conserva un grosso muro in opera poligonale, al quale si addossa un piccolo sacello. L’importanza del sito è legata alla presenza di una grossa stipe votiva, contenente oggetti che i fedeli portavano al santuario. Si sono recuperate statuette di bronzo, manufatti in terracotta e cippi in pietra calcarea, a volte recanti un’iscrizione. Anche in questo caso Ercole è la divinità riprodotta nei bronzetti e ricordata in alcune iscrizioni.
Della sottostante fonte si conservano la vasca in pietra calcarea e la grande cisterna con volta a botte. Come accennato, merita una visita la magnifica BASILICA VALVENSE o DI SAN PELINO e l’adiacente oratorio di S. Alessandro. I due edifici religiosi rappresentano in maniera eccelsa l’arte costruttiva in Abruzzo, agli inizi del nuovo millennio, sotto gli impulsi del rinnovato movimento artistico legato ai Benedettini di Montecassino. L’Oratorio di S. Alessandro (a. 1075-1102), collegato da un lato a S. Pelino e dall’altro ad una torre di difesa costruita sui resti di un monumento funerario, è ad un’unica aula con abside e volte a crociera. L’esterno in pietra squadrata presenta il coronamento con la tipica cornice sorretta da archetti pensili e le murature sono ornate da una grande quantità di fregi ed iscrizioni romane.
La cattedrale di S. Pelino (1104- 1124) con pianta basilicale a tre navate e con absidi terminali, conserva molto bene l’originario impianto del XII secolo e soprattutto le decorazioni architettoniche nella parte esterna. L’interno è stato da poco ristrutturato e in seguito all’eliminazione delle sovrapposizioni barocche offre alla vista un magnifico ambone del 1176-1180, con cassa quadrilatera riccamente ornata da sculture floreali sostenuta da pilastri circolari. La facciata principale presenta un bel portale con ornamenti floreali di tipo classicheggiante. Le facciate laterali con la muratura in pietra squadrata, che nella parte a mezzogiorno assume una delicata patina dorata, sono scandite e ritmate da paraste e monofore e sono concluse nella parte alta da una cornice sostenuta da archetti pensili. L’abside centrale ha un elegante movimento poligonale decorato da cornici, fregi floreali, e pilastrini poggianti su tori e leoni e con monofore riccamente decorate. Nella navata di sinistra troviamo un affresco del ‘400 rappresentante una crocifissione. Dal fondo della navata di sinistra si passa alla sagrestia che custodisce armadi del Settecento, una tela di Teofilo Patini e un crocifisso. In un altro locale è custodito un bellissimo coro ligneo barocco, opera del maestro Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1738), un messale membranaceo miniatodel 1309 e un LIBER PONTIFICALIS del 1485.
A sinistra della chiesa troviamo il Museo delle antichità Corfiniesi contenente numerosi reperti archeologici. Nel centro del paese possiamo infine ammirare la parrocchiale dedicata a San Martino, con portale romanico del 1489 e all’interno una Madonna col Bambino del secolo XV e un fonte battesimale del ‘500.
Ogni anno Corfinio dedica il secondo fine settimana d’agosto alla suggestiva rievocazione della nascita della “Lega Italica”, che fu costituita nel 91 a.C. per rivendicare i diritti di cittadinanza che Roma si ostinava a negare ai Socii (alleati) italici. Nel Borgo medioevale viene allestito il Mercato storico, con botteghe artigiane che fanno rivivere antichi mestieri e vendono i loro prodotti, mentre musici, danzatrici e attori animano i caratteristici vicoli e propongono, in piazza Corfinio, uno spettacolo di musica e danza di epoca romana.
Successivamente ha luogo il “Corteo Storico dei popoli italici” con l’ingresso in piazza Corfinio di circa trecento personaggi, tra i quali i Sanniti di Bojano, nei suggestivi costumi italici. Sacerdoti, vestali, ancelle, danzatrici, guerrieri, gladiatori, famiglie nobiliari e musici sfilano lungo via italica alla volta degli antichi ruderi (presso la cattedrale Valvense di San Pelino), dove rappresentano il “Giuramento” il “Sacrificio” e i “Ludi ”, con esibizione di lotta grecoromana e combattimenti tra gladiatori.
Il Corteo storico arriva fino al borgo medioevale dove aprirà il “Mercato storico” animato da personaggi in costume, mentre musici, danzatrici e attori animeranno i caratteristici vicoli e proporranno uno spettacolo di musica e danza di epoca romana


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