Corruzione in Regione, spunta delibera che promuove la Andreola

26 Aprile 2012   14:10  

In apparenza nulla di illeggittimo, anzi, sarebbe un atto dovuto, sta di fatto che appare al quanto inopportuna la delibera della Giunta Regionale, datata 13 febbraio 2012,ovvero nemmeno un mese dopo l'arresto, che assegna alla dirigente regionale Vanna Andreola, ai domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, incarichi di assoluto prestigio.

La delibera é la 71, la seduta é quella del 13 febbraio scorso, sull'intestazione i nomi del presidente Chiodi e di tutti gli assessori, l'oggetto: assegnazione della dottoressa Giovanna Andreola presso la Direzione Lavori Pubblici, Ciclo Idrico Integrato, difesa del suolo e della costa. In calce anche il parere favorevole in merito alla regolarità tecnica ed amministrativa del Direttore Regionale della Direzione "Risorse Umane e Strumentali", dopo che la stessa Andreola, il 17 gennaio, ovvero un giorno dopo il suo arresto, aveva chiesto di essere assegnata ad altro Servizio.

Secondo la legislazione vigente, al termine di un periodo di sospensione, all'atto della riammissione si ha diritto all'affidamento di un incarico dirigenziale di livello equivalente, in termini economici e di prestigio,a quello in godimento al momento della sospensione. La legge, però, a quanto pare non fa distinzioni sulle ragioni della sospensione, da qui l'anomalia di una figura invitata ad uscire dalla porta e fatta rientrare dalla fiunestra.

Ricordiamo che le accuse della Procura de l'Aquila sono gravi ed abbastanza circostanziate. L'Andreola, in qualità di dirigente della Direzione "Affari dellaPresidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali, Energia", e ribattezzata "zarina" per il grande potere decisionale assunto negli anni ai vertici della Regione,  si sarebbe resa protagonista, secondo le indagini della Squadra Mobile di Pescara, su impulso del Pm della Procura dell'Aquila Picardi, di una serie di azioni corruttive nei confronti della Ecosfera, società dalla quale, in cambio d'importanti commesse, avrebbe preteso consulenze a peso d'oro per il marito e perfino uno stipendio a parte per il suo autista,come risulta dalle intercettazioni.

Coinvolti nell'operazione, denominata Caligola, anche i vertici di Ecosfera, l'ex segretario particolare di Del Turco, Lamberto Quarta e l'attuale assessore regionale alle attività produttive Alfredo Castiglione.


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