Corte dei Conti, richiamo agli amministratori che producono danni finanziari

20 Febbraio 2012   20:56  

"E' necessario chiamare alle loro responsabilita' quegli amministratori e/o agenti pubblici che, senza giustificazione, male amministrano, provocando in tal maniera un danno finanziario". E' l'ammonimento lanciato stamane dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Fausta Di Grazia, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario contabile che si e' tenuta presso il complesso monumentale di San Domenico, nel centro storico dell'Aquila.

Nel dare lettura della propria relazione, Di Grazia ha evidenziato che "nell'anno appena trascorso il permanere, nella gestione della cosa pubblica, di uno stato di diffusa disorganizzazione e di un approccio superficiale, e' di per se causa di pregiudizio economico e di spreco. Nelle amministrazioni si assiste a un approccio superficiale che non tiene conto le conseguenze che seguono nel tempo, quando con comportamenti illegittimi si espone la propria amministrazione a iniziativa risarcitorie".

"Una notevole percentuale di denunce - ha aggiunto - riguarda la gestione del servizio sanitario nazionale, stancamente ripetitivo".

Altro capitolo focalizzato, quello dei debiti fuori bilancio, che "richiedevano ben altra attenzione, come licenziamenti immotivati di dipendenti, espropri mal realizzati, fenomeno che appare importante perche' rileva un elevato debito sommerso degli Enti locali".

Altre "bacchettate" sulle gare per appalti di opere pubbliche, assenza di procedure con affidamenti diretti dei contratti, consulenze improprie etc.

Quanto all'attivita' svolta dalla procura della Corte dei conti, "al primo gennaio 2011 - ha dichiarato il procuratore Di Grazia - avevamo un carico di 1.406 istruttorie, alle quali si sono aggiunte altre 1.180 nuove vertenze. Le archiviazioni sono state 1.070 e il carico al 31 dicembre 2011 e' risultato di 1.494 istruttorie. Gli atti di citazione in giudizio, con i quali sono state chieste condanne per euro 4.439.855,82, sono stati 22, con un'istanza di sequestro conservativo e un giudizio per resa di conto".

Tra le fattispecie portate in giudizio, la Di Grazia ha elencato, tra gli altri casi, "un rilevante danno erariale per il reato di peculato continuato commesso in danno di un'Universita', dove il responsabile dei trattamenti economici dei dipendenti alterava l'importo di svariate sue mensilita' stipendiali, sottraendo circa 500 mila euro".

Nell'elenco figura anche un pregiudizio erariale per i gravi ritardi accumulati nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori. "Questi moduli abitativi - ha detto la Di Grazia - dovevano essere destinati alle esigenze dei cittadini di un Comune dell'Abruzzo interessato dal sisma del 6 aprile del 2009". Per il procuratore regionale della Corte dei Conti "continua a rappresentare un preoccupante quadro nell'uso dei fondi pubblici, dove spesso si persegue, attraverso attivita' illecite e irregolari, lo scopo di intercettare contributi senza alcun interesse al loro corretto uso, che, invece, dovrebbe andare a vantaggio dell'intera comunita'. Continua a essere alta l'attenzione "sulle segnalazioni pervenute in ordine al non corretto uso di risorse pubbliche per la ricostruzione avviata dopo il terremoto del 6 aprile 2009".

"L'analisi della tipologia delle denunce conferma la perdurante senzazione che l'esperienza, le condanne, le critiche, non hanno avuto effetti risanatori - ha concluso il procuratore regionale della Corte dei Conti - e dissuasivi verso condotte gia' riprensibili dalla giurisprudenza, cio' porta alla conclusione che, evidentemente, il sistema non funziona e che e' necessario intervenire con urgenza"


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