Cosa significa sostenibilità d’impresa: dall’Agenda 2030 al Green Deal

17 Gennaio 2022   15:51  

Quella della sostenibilità ambientale e sociale è forse la sfida più importante e fondamentale che un’impresa possa scegliere di intraprendere. Il 2021 si è chiuso con molte speranze nei confronti del futuro, infatti sempre più aziende si sono attivate in tal senso, spinte soprattutto da una maggiore consapevolezza circa il proprio impatto sul Pianeta. 

L’Agenda 2030 e Green Deal: cosa sono e come influenzeranno le scelte in azienda

L’Agenda 2030, istituita nel 2015, è un documento sottoscritto da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Esso racchiude 17 obiettivi di sviluppo sostenibili, meglio noti come Sustainable Development Goals (SDGs), inquadrati in un programma di azione che coinvolge 169 target. Questi delineano gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale. Tutti i Paesi e tutte le componenti della società sono coinvolte, comprese le industrie e le imprese private, alcune delle quali hanno già apportato cambiamenti all’interno della propria filiera di produzione e distribuzione. 

I 17 SGDs coinvolgono le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ovvero quella economica, sociale e ambientale. 

Nel primo ambito vengono racchiusi:

  • lavoro dignitoso e crescita economica; 
  • imprese, innovazione e infrastrutture;
  • consumo e produzione responsabile; 
  • partnership per gli obiettivi. 

Gli obiettivi della dimensione sociale sono invece:

  • sconfiggere la povertà; 
  • sconfiggere la fame; 
  • salute e benessere; 
  • istruzione di qualità; 
  • parità di genere; 
  • acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 
  • ridurre le disuguaglianze; 
  • pace, giustizia e istituzioni solide. 

 

Infine, gli obiettivi della sostenibilità ambientale corrispondono a:

  • energia pulita e accessibile; 
  • città e comunità sostenibili; 
  • lotta contro il cambiamento climatico;
  • vita sott’acqua; 
  • vita sulla terra. 

L’Agenda 2030 non è però sufficiente, per questo motivo l’Unione Europea ha rivisto la strategia di crescita così da adottare una nuova politica volta ad accelerare la transizione verso una società sostenibile. Si parla di Green Deal, che richiama il New Deal, il quale guidò alla ricostruzione dell’Europa a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale. Anche il Green Deal punta alla ricostruzione, questa volta a seguito della pandemia e con un’ottica sostenibile. L’obiettivo più generale è quello di trasformare l’Europa nel primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Nello specifico significa che le emissioni prodotte in Europa dovranno bilanciarsi con le capacità del Pianeta di assorbirle. Per raggiungere questi obiettivi il Green Deal prevede degli strumenti legislativi e non, così come azioni mirate e incentivi.

Nella transizione verso un nuovo modello di società un ruolo primario lo ricopriranno le imprese, che diventeranno attive promotrici del cambiamento, al posto di limitarsi a subirlo. Questo avverrà tramite la valorizzazione dei dipendenti, l’investimento sul territorio, nuove politiche di riciclo e l’efficientamento dei processi produttivi.

Cosa significa sostenibilità per un’impresa?

Come abbiamo visto in precedenza, il termine “sostenibilità” racchiude diverse aree di azione, anche se si è soliti associarlo alla tutela ambientale. L’aspetto sociale per le imprese è fondamentale e deve essere tenuto da conto durante tutti i processi aziendali. Questo significa da un lato garantire la tutela dei diritti dei propri dipendenti, così come un ambiente di lavoro sano, dall’altro formare il personale sulle tematiche sociali.

Altri fattori rilevanti sono poi l’organizzazione dei servizi di welfare aziendale, l’introduzione di strumenti di smart working e l’ottimizzazione dei processi decisionali e organizzativi.

Dal punto di vista ambientale, invece, le aziende hanno il compito di creare nuovi meccanismi che permettano il recupero degli scarti di produzione, l’impiego di fonti di energia rinnovabili e l’utilizzo degli strumenti in grado di semplificare la logistica. Infatti, è bene precisare che un prodotto può definirsi sostenibile solo se lo è tutto il flusso di produzione, dalla raccolta delle materie prime, all’energia utilizzata per la trasformazione, fino all'inserimento nello scaffale del negozio. Proprio per questo si parla sempre più spesso di filiera sostenibile. 

Moltissime imprese hanno già dimostrato interesse sul tema della sostenibilità, tra queste troviamo il gruppo Procter&Gamble, multinazionale americana di prodotti di largo consumo che ormai da diversi anni dimostra un forte impegno per l’ambiente e la sostenibilità grazie a iniziative e progetti, come ad esempio ReNature Italy. Infatti, insieme al contributo del WWF, P&G si impegna a riqualificare oltre 1milione di aree verdi e a realizzare almeno 50 aule natura in ospedali e scuole entro il 2024, orti didattici composti da diversi microhabitat con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani al contatto e al rispetto della natura. 

Essenziale quindi comprendere che la sostenibilità aziendale non prevede unicamente dei cambiamenti produttivi, ma una vera e propria azione nel sociale, in quanto sono i brand, più di ogni altra istituzione, a poter guidare i singoli consumatori verso delle scelte più responsabili. La sensibilizzazione passa soprattutto tramite la possibilità di scelta e la consapevolezza dell’impatto che ogni singola decisione può avere.


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