Costa Concordia: La rabbia dei naufgraghi: "Come sul Titanic caos, e nessuno diceva che cosa fare"

14 Gennaio 2012   10:42  

"Eravamo nel caos più totale, nessuno anche tra l'equipaggio sapeva darci indicazioni precise. Appena la nave ha cominciato ad inclinarsi, e tutti siamo stati sbattuti da una parte all'altra, cadendo e ferendoci, abbiamo deciso di andare fuori, a cercare le scialuppe di salvataggio. E' stato drammatico e c'è voluta più di un'ora per abbandonare la nave". Dopo la paura e lo sgomento, cominciano ad arrivare le polemiche - "Sembrava di essere sul Titanic, non credevamo ai nostri occhi", dice una testimone  - e la rabbia. Come quella di una famiglia di Anagni (Frosinone) che si era imbarcata a Civitavecchia ieri pomeriggio sulla nave Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio e così racconta i primi momenti del naufragio.

Ma la protesta è diffusa tra tanti naufraghi. Addirittura qualcuno racconta che venivano date informazioni alla rinfusa da parte dell'equipaggio della nave: "Mentre la nave affondava ci siamo sentiti anche dire da qualcuno dell'equipaggio di rientrare in cabina. Meno male invece che siamo scappati all'aperto e siamo andati alle scialuppe. Sentivamo i richiami dei fischietti dei marinai senza capire di cosa si trattasse, e intanto era buio e capivamo che la situazione si faceva sempre più grave" raccontano i passeggeri.

"Si è spenta più volte la luce e non sapevamo orientarci - racconta Yuri Selvaggi, in crociera con la moglie e i figli - abbiamo abbandonato tutto per scappare. Ma a bordo c'era panico anche tra i membri dell'equipaggio. Molti stranieri. Non sapevano esattamente cosa fare neanche loro. Quando siamo finalmente saliti su una scialuppa si è addirittura spezzata una fune mentre veniva calata. La scialuppa non è andata subito in acqua ma ha sbattuto contro la stessa nave e solo dopo aver rimbalzato è andata in acqua per fortuna senza rovesciarsi".

"L'incidente - racconta pure una famiglia di Torino - c'è stato intorno alle 9.30 mentre eravamo nel salone ristorante. Ha cominciato a vibrare tutta la nave e ci sono stati più blackout elettrici. Due volte abbiamo sentito che il comandante dall'altoparlante diceva che c'era un problema al generatore, ma non capivamo quanto fosse grave l'emergenza". "Appena abbiamo potuto, in mezzo alla confusione, abbiamo trovato un corridoio che ci ha portato ad un ponte mentre la nave si inclinava e da lì ci siamo imbarcati su una scialuppa".

C'è chi racconta dei momenti critici, quando le scialuppe venivano lanciate in mare e cadevano sui ponti della nave, sulle persone: "Siamo andati alle scialuppe, ma non tutte andavano in acqua, alcune sono cadute sui ponti e c'è chi è rimasto ferito o contuso", raccontano due turiste che erano a bordo della nave Costa Concordia naufragata all'isola del Giglio, Ilaria, 23 anni di Roma, e Safa 22 anni di Perugia, in crociera per seguire un corso di formazione.

"Eravamo partiti da Civitavecchia da due ore e mezza ed eravamo tutti a cena quindi vestiti in maniera elegante, in quanto era la prima cena alla quale ha partecipato anche il comandante. Ad un certo punto abbiamo sentito un boato al quale e' seguito un black out". Racconta così a Sky Tg 24 il momento dell'incidente sulla nave Costa Concordia la giornalista Mara Parmegiani Alfonsi, imbarcata sulla nave per seguire un evento moda. "Dopo l'incidente ci siamo diretti verso i punti che ci indicavano e abbiamo cercato di prendere un giubbotto salvagente - continua Parmegiani Alfonsi- mentre il comandante cercava di rassicurarci. Poi ci hanno imbarcato sulle scialuppe di salvataggio ma il personale non era assolutamente adatto a svolgere i compiti che gli erano stati assegnati. Sulla scialuppa dove ero imbarcata io hanno cambiato anche il conducente. Dei giubbotti salvagente non funzionavano neanche le luci". 'Imbarcati sulle scialuppe avevamo molto freddo proprio perche' eravamo fuggiti dalla sala ristorante e quindi eravamo vestiti in modo leggero".  La giornalista  punta il dito anche sui soccorsi a terra. "Non ci hanno dato neanche una bevanda calda. Ora siamo su un pullman diretti verso Porto Santo Stefano diretti poi a Civitavecchia". Per quanto riguarda  le cause dell'incidente Parmegiani Alfonsi sostiene che secondo quanto le hanno riferito alcune fonti la nave era "7 miglia fuori dalla propria rotta".

"Eravamo a cena ieri sera quando ha cominciato a tremare tutto, la luce è andata via e la gente ha cominciato a gridare aiuto. Un'ora dopo è suonata la sirena ed è stato dato l'ordine di evacuazione. Siamo andati alle scialuppe, ma non tutte andavano in acqua, alcune sono cadute sui ponti e c'è chi è rimasto ferito o contuso". spiegano Ilaria, 23 anni di Roma, e Safa 22 anni di Perugia. "Dopo che ha tremato tutto - continua il loro racconto - la nave ha cominciato a piegarsi su un lato. Nella sala ristorante sono caduti oggetti, bicchieri, vassoi e piatti. Ci siamo anche feriti ma la cosa più drammatica è sentire la voce delle persone, in particolare delle mamme, chiamare i propri familiari, soprattutto i bambini. Era buio e non sapevamo cosa fare. La gente cadeva in terra mano a mano che la nave si inclinava. Sentivamo la voce del comandante ma abbiamo pensato a correre verso un'uscita". Come gli altri passeggeri anche Ilaria e Safa sono corse alle scialuppe di salvataggio: "Ma per l'inclinazione della nave alcune scialuppe non sono state calate in acqua - hanno raccontato le due superstiti - sono finite sui ponti sottostanti e crediamo che in parecchi si siano fatti male o siano rimasti contusi. C'era anche chi si buttava in acqua". Anche le due ragazze sono state medicate al "punto medico avanzato" allestito dalla Protezione Civile sulla banchina del porto dell'isola del Giglio subito dopo il primo soccorso per alcuni piccoli tagli e per le contusioni ricevute nell'emergenza.


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