Costantini (IdV): arrivano le lobbies!

15 Dicembre 2010   10:22  

Mentre l’Abruzzo va a rotoli, Chiodi e la sua maggioranza legalizzano le lobbies.

E’ stata, infatti, approvata con il voto della maggioranza del PdL una legge che rende l’Abruzzo tra le pochissime Regioni d’Italia che ufficializzano l’attivita’ delle lobbies, definite nell’articolato “rappresentanti di interessi particolari”, che ora avranno la possibilita’ di interloquire direttamente con il consiglio regionale, con le sue commissioni, con i singoli gruppi consiliari.

Per esercitare l’attivita’ di “rappresentanza di interessi particolari” sara’ sufficiente iscriversi in un registro; da allora i lobbisti potranno circolare per gli uffici del Consiglio e della Giunta per avere informazioni e chiarimenti sugli atti di loro interesse e per esercitare pressioni sugli eletti; e le stesse Commissioni consiliari potranno persino ritenere prioritaria la loro audizione, rispetto a quella di chiunque altro.

Gli effetti per la qualita’ delle decisioni e delle scelte che la politica sara’ chiamata ad assumere saranno, dal mio punto di vista, nefasti.

In un contesto come quello italiano ed abruzzese - del tutto differente da quello di molti altri paesi occidentali - nel quale chi ha responsabilita’ di governo da anni non riesce a rappresentare neppure in minima parte l’interesse generale di tutti i cittadini, i rappresentanti di interessi particolari, ovvero di gruppi di potere, di chi potra’ pagare qualcuno per tenerlo giorni interi nelle sedi istituzionali per tentare di condizionare il piu’ possibile le scelte della politica, incideranno ulteriormente su decisioni che fino ad oggi sono gia’ risultate pesantemente condizionate dagli interessi di pochissimi.

Potranno mai lavorare dei lobbisti per sostenere l’interesse del cittadino a pagare meno i servizi pubblici, ad avere una sanita’ piu’ efficiente, ad evitare l’aumento della benzina, ad avere una politica meno costosa e piu’ efficace? Sono certo di no.

Lavoratori, precari, disoccupati, pensionati e piccoli imprenditori continueranno a restare fuori dal recinto dell’istituzione regionale, magari sotto la neve, a protestare ad a manifestare contro una politica che non li rappresenta.

Gli affaristi avranno, invece, campo libero e piena liberta’ di azione e di condizionamento della politica, addirittura dentro le stesse sedi istituzionali.

 


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