Costantini (Mov139): Dalla Corte dei Conti la verità sul governo “Chiodi”

28 Dicembre 2013   15:46  

«“La Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo ha accertato il non rispetto, alla data odierna, da parte della Regione Abruzzo, dell'art. 1, commi 3, 4 e 5 del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, e dell'art. 1, comma 166 della legge 23 dicembre 2005 n. 266”: questo è quanto tutti i cittadini possono leggere sul sito nazionale della Corte dei Conti; ma su questo la Giunta regionale si è ben guardata dal dare tempestiva e formale comunicazione al Consiglio». E' quanto dichiara il consigliere regionale Mov139 Carlo Costantini che prosegue: «In parole povere, la Corte dei Conti ritiene inadempiente la Regione sotto molteplici aspetti di non poco conto: in primis il mancato invio dei rendiconti consuntivi – fermi all’anno 2010 – e del bilancio di previsione 2013, benché approvato lo scorso anno. Inadempienza, questa, che non ha consentito alla Corte di verificare il rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento e l’assenza di irregolarità capaci di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari. Ciò vale anche per i rendiconti delle società controllate dalla Regione lasciate in vita da Chiodi (nonostante i suoi molteplici proclami) che tutti sappiamo in quali condizioni di dissesto versano.
Ancora, la Corte dei Conti ha denunciato l’impossibilità (causata dal mancato invio degli atti dovuti) di procedere alla “parificazione” del rendiconto regionale.
La Regione Abruzzo dovrà, quindi, entro il termine di sessanta giorni dal deposito della pronuncia di accertamento da parte della Corte dei Conti (avvenuta in data 19 dicembre) approvare e consegnare tutti i documenti richiesti, a pena finanche dell’impossibilità di procedere all’attuazione dei programmi di spesa».
«L’ulteriore rischio che corre l’Abruzzo - dice ancora Costantini - è che il Governo, al quale la Corte dei Conti invierà la propria relazione, possa impugnare il Bilancio di previsione per il 2014, con risultati devastanti, anche in ragione dello stallo legislativo che sarà causato dalle prossime elezioni regionali.
In un simile contesto Chiodi e la sua maggioranza, terrorizzati dal rischio che prima delle prossime elezioni regionali e dopo 5 anni di tasse e di tagli, possa accertarsi la verità sullo stato di salute del bilancio regionale, vogliono approvare oggi, a tutti i costi, un Bilancio sostanzialmente falso perché basato su presupposti inesistenti, rispetto al quale si dovrà sicuramente intervenire prima del termine di questa Legislatura, alla luce delle risultanze che emergeranno a seguito dell’approvazione – si spera – degli ultimi rendiconti.
Una situazione insostenibile per l’Abruzzo, che mette Chiodi di fronte a una realtà sempre sconfessata: il virtuosismo finanziario di questa Giunta, sbandierato a fini di propaganda elettorale, è ormai solo nella testa del suo Presidente.
Ed allora, piuttosto che impegnare tutti gli uffici regionali nella stesura di un Bilancio “falso” (perché privo delle necessarie certificazioni), sarebbe stato meglio impegnarli, finalmente, nella redazione dei rendiconti indispensabili e richiesti dalla Corte dei Conti, per poi procedere alla stesura e approvazione di un Bilancio vero».
«Certo, Chiodi dovrebbe fare ricorso all’esercizio provvisorio, una “macchia” nel suo mandato. E dovrebbe anche esporsi al rischio che questi accertamenti rivelino verità ben diverse da quelle che racconta. Ma si farebbe finalmente chiarezza – conclude Costantini - , prima delle prossime elezioni regionali, su tutte le ‘panzane’ rifilate agli abruzzesi nel corso di questi cinque anni».


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