Covid, Iss: l'epidemia peggiora, necessarie misure per ridurre l'interazione tra persone

24 Ottobre 2020   10:32  

"L'epidemia è in rapido peggioramento. Sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità".

Così nel monitoraggio settimanale iss-Ministero della Salute per la settimana 12-18 ottobre 2020 (aggiornato al 20 ottobre 2020).

Il documento dell'Istituto superiore di sanità arriva dopo il nuovo bollettino allarmante del ministero della Salute sui dati nazionali che indicano 19.143 nuovi contagi e 91 deceduti con 182.032 tamponi nelle ultime 24 ore. Ieri sono stati 16.079 i nuovi contagi, 136 i deceduti con 170.392 tamponi.

Criticità a breve Rt a 1,5 La situazione in Italia evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali e del "raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali". L'evidenza di casi rapidamente in aumento con Rt nazionale di 1.5 nel suo valore medio e significativamente sopra 1 indicano una situazione "complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane".

Rezza: "Aumentano troppo i ricoveri" "Cresce notevolmente e rapidamente il numero di casi di covid-19 nel nostro Paese e aumentano purtroppo i ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva".

Lo dice il professor Gianni Rezza, direttore dell'Iss, nel report settimanale sull'andamento del contagio. "Aumenta gradualmente il numero di focolai che si rilevano a livello scolastico e vanno poste sotto attenzione le attività extra scolastiche".  

Sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi: anche se sono in aumento i focolai attivi, per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi). "Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico: sono stati segnalati 23.018 casi non associati a catene di trasmissione note (contro 9.291 la settimana scorsa) che corrisponde al 43,5% del totale di casi notificati questa settimana". Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province: 106 su 107. 

Restare a casa E' fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. E' quanto riporta il monitoraggio del Ministero della Salute e dell'Iss nel report settimanale.

Impossibile tracciare tutte le catene di trasmissione Il carico di lavoro non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing). E' quanto si legge nel report Iss-Salute. 

Imminente soglia critica in alcune regioni L'epidemia è "in rapido peggioramento e compatibile complessivamente con uno scenario di tipo 3 (Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale) con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane". "Si invitano nuovamente le Regioni/PA a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette". 


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