#Crisi, #Sangalli, 2015 deve essere anno della ripresa #ConfcommercioDay #Grecia

Ricadute mettono a rischio ripresa Italia

09 Luglio 2015   12:36  

"Dopo sette anni di una crisi difficile, dura, a volte anche drammatica, oggi registriamo dei segnali che sono certamente positivi, sono comunque segnali timidi ma l'importante e' non avere piu' quei segni meno che per sette anni hanno creato questa situazione di grandissima difficolta'".

Lo ha detto, questa mattina, a Pescara, Carlo Sangalli, presidente nazionale della Confcommercio, nel corso del suo intervento alla giornata celebrativa denominata "Confcommercio Day", organizzata in occasione del 70esimo anniversario di Confcommercio.

"Indubbiamente - ha proseguito - esistono dei fattori esterni importanti, li conosciamo tutti: il calo del petrolio, il deprezzamento dell'euro, l'intervento della Bce.

Noi non dobbiamo accontentarci di quello che passa lo scenario internazionale e che spesso e' anche incerto e confuso, basta pensare a quello che sta avvenendo adesso per la situazione greca.

Pero' - ha sottolineato - dobbiamo puntare sul 2015 perche' deve essere l'anno della ripresa, sfruttando tutte le opportunita' offerte e allora bisogna fare in modo che questi segnali timidi diventino, invece, segnali robusti, rilanciando la domanda interna, perche' il problema reale del nostro Paese resta la debolezza strutturale della domanda interna".

"Di fronte ad uno scenario cosi' incerto non si possono evitare anche delle ricadute sul clima di fiducia delle famiglie e delle imprese, ricadute che significano meno consumi e meno investimenti e che per il nostro Paese significherebbero mettere a rischio quella timida ripresa che oggi esiste".

Ha detto Carlo Sangalli a proposito della crisi greca.

Secondo Sangalli "lo scenario internazionale e' molto preoccupante, riguarda non soltanto una crisi greca, ma la crisi dell'Europa. Allora bisogna accendere due motori: il motore economico finanziario e anche, se non soprattutto, il motore politico, perche' se la Grecia dovesse uscire dall'euro certamente aumenterebbe l'instabilita' finanziaria di tutti i Paesi, aumenterebbero i tassi di interesse, inevitabilmente si creerebbero anche dei rischi nel sistema e i rischi si pagano".

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Sangalli ha aggiunto che "i mali non sono nell'euro, ma in questa incertezza, perche' anche l'Europa deve essere certamente modificata, cambiata. Bisogna fare in modo che questo respiro politico sia un respiro forte per evitare una situazione di crisi che poi si ripercuote anche su altri Paesi".

Riforme: Sangalli, ok Renzi, ora taglio tasse per rilancio consumi

"Non c'e' dubbio che il Governo Renzi ha adottato delle misure coraggiose, come per esempio il Jobs Act, dobbiamo continuare in questo processo di riforme, ma dobbiamo fare in modo che venga rilanciata la domanda interna. Allora bisogna che il Governo avvii un percorso certo, graduale, di riduzione della pressione fiscale".

"In questo ambito - ha proseguito - da una parte bisogna tagliare gli sprechi della spesa pubblica per evitare innanzitutto che scattino le clausole di salvaguardia, perche' altrimenti in tre anni ci sarebbero 70 miliardi di aumento di tasse e allora vorrebbe dire la fine della ripresa.

Il Governo ha detto che questo non accadra' noi ci crediamo. Dall'altra parte - ha aggiunto - bisogna fare in modo che ogni centesimo recuperato dal minor costo del debito pubblico e dalla lotta all'evasione, venga restituito ai contribuenti in regola mediante una riduzione delle aliquote Irpef.

Allora con piu' soldi in tasca aumentano i consumi e si puo' passare da una ripresa statistica ad una crescita reale".


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