Crisi di governo, Angeli su Politicamentecorretto.com:

30 Gennaio 2008   05:43  
Crisi del governo Prodi. L´onorevole Giuseppe Angeli, deputato di An di origini abruzzesi, eletto in Sudamerica, rilascia un intervista a Politicamentecorretto.com. Onorevole Angeli, quali considerazioni si sente di fare a proposito della mancata fiducia al governo? "E’ stato l’epilogo di un cammino travagliato. Difficile. Umanamente ho compreso molto bene lo stato di prostrazione di Romano Prodi al cospetto dell’uscita dal governo di Clemente Mastella e di una situazione reale ed un rapporto di forza con l’opposizione impossibile da sopportare a lungo. Politicamente, però, sembra lo abbia ammesso lo stesso Prodi, non c’erano più le condizioni per poter continuare a governare". Lei si è mostrato sempre coerente con la linea del partito ed è stato anche molto presente in aula nonostante i dodicimila chilometri che separano Roma da Rosario, cosa spera oggi? "Rispondo immediatamente senza pensare: in un po’ di ragionevolezza. Questo paese ha assoluta necessità di ricomporre le sue componenti politiche, di riportare un pizzico di speranza nella gente, di responsabilità. Purtroppo, al punto in cui siamo, ha ragione Gianfranco Fini a volere le elezioni subito, perché non si vede una via d’uscita, la parola deve passare necessariamente agli elettori. Il paese non può permettersi il lusso di rimanere fermo e con la crisi economica che l’attanaglia, c’è la necessità di un governo che lavori sodo. Guardi, io sono un imprenditore. Nella mia vita ho dovuto imparare a fare i conti, ad autodisciplinarmi, altrimenti non avrei mai potuto porre in piedi una impresa da seicento dipendenti. Di questo vado fiero. Voglio dire che ho capito da subito, quando le difficoltà dei primissimi anni della mia emigrazione mi affliggevano, che era necessaria la buona predisposizione e olio di gomito. Se non costruisce, se non semina, lei si ritroverà con niente". Ma la politica, onorevole, non è una famiglia dove questi principi sono e se non lo sono, diventano sacri. "Io non ho detto questo. Se in politica si respirasse l’aria, le leggi e gli obblighi della famiglia, non ci sarebbero tradimenti tra fratelli né inganni, né tanto meno cambi di bandiera così frequenti. Voglio dire che, indipendentemente dalle colorazioni politiche, gli uomini della politica che attualmente il paese propone, dovrebbero darsi una regolata e diventare più responsabili. Lo spettacolo cui abbiamo assistito al Senato non è stato bello. Il Parlamento è il luogo deputato alla disputa, al confronto anche se acceso dalla passione e dal trasporto, ma non può essere teatro di intemperanze". Lei parla più che da politico, da uomo saggio. "La saggezza è un punto d’arrivo per la vita di un uomo. Forse è una delle virtù più importanti che possa avere un uomo perciò la ringrazio del complimento. Vede, ho una certa età, i figli grandi, bravi professionisti e sono affiancato da una moglie cui devo tanto. Iniziai investendo in una piccola agenzia di viaggi, un negozietto cosa crede? So bene che la politica è un’altra cosa, ma non mi va di definirla, o meglio, non mi va di dire cosa penso in questo momento. Certo la mia analisi non sarebbe positiva. Ma sono anche sicuro che questa classe dirigente sia composta di ottime personalità tali da poter accompagnare il Paese fuori dalle difficoltà. L’importante, ripeto, è lavorare sodo". Nella foto, Angeli parla agli abruzzesi nel mondo riuniti a Salle (Pescara) fra il sindaco Florindo Colangelo (a sinistra) e il presidente del Cram Donato Di Matteo.

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