Crolla il mercato della casa e travolge anche l'Abruzzo

12 Settembre 2008   15:17  

Fanno bene l'Ance abruzzese e chi opera nel mercato della casa a lanciare l'allarme: la previsione dell' "European Outlook 2009" presentato oggi da Scenari immobiliari al Forum in corso a Santa Margherita Ligure, conferma la crisi mercato immobiliare e dunque del settore delle costruzioni.
Il mercato residenziale italiano, dopo anni di crescita ininterrotta, registrera' nel 2008 una pesante flessione negli scambi, tornando ai livelli dei primi anni del secolo.  A fine anno le compravendite di case saranno in tutto circa 700.000 con un calo, rispetto al 2007, del 13%, mentre sul versante delle quotazioni si prevede un aumento medio del 2%. "La pressione sul mercato - si legge nel rapporto - continua a essere consistente e non fa ritenere probabile la discesa dei prezzi". Calano, invece, i rendimenti da locazione: canoni medi troppo elevati rispetto alle capacita' di spesa degli inquilini fanno aumentare notevolmente il "vacancy" negli affitti. La diminuzione delle compravendite (il primo semestre 2008 si e' chiuso con una flessione degli scambi dell'8%) e' un effetto dell'aumento del costo dei mutui cui va aggiunta la maggiore severita' nell'erogare il credito alle famiglie per l'acquisto di una casa. Il calo si concentra soprattutto nella fascia di mercato medio-bassa (al di sotto dei 250.000 euro), dove sono presenti lavoratori immigrati e giovani coppie. Gli scambi sono diminuiti nelle grandi citta', mentre sono in lieve aumento nei comuni metropolitani. Per il 2009 e' previsto un modesto rimbalzo delle compravendite di case.

I prezzi delle case in Abruzzo sono intanto sono in discesa tranne che nell’area di Pescara. Le banche erogano sempre meno mutui. L’analisi dell’Ufficio studi di Tecnocasa evidenzia come nei primi nove mesi del 2007 si è registrata una diminuzione dell’1,54% delle erogazioni di mutui, rispetto allo stesso periodo del 2006. L’aumento dei costo del denaro non ha certo contribuito ad alimentare la spinta all’acquisto di case. Gli altri elementi emersi sono: la diminuzione della domanda di immobili, la maggiore offerta di abitazioni sul mercato, l’ampliamento della forbice tra prezzo richiesto e prezzo a cui si realizza la compravendita e l’allungamento dei tempi medi di vendita. La diminuzione maggiore, pari al 9,2%, è stata registrata a Chieti; segue L’Aquila, con un meno 6,3%. Stabile Teramo, mentre Pescara ha fatto registrare un aumento del 4,3%.

Il settore delle costruzioni è poi colpito dall'aumento del costo delle materie prime: +108,7% del prezzo del ferro per cemento armato e del +60% del bitume. E soffre per la riduzione considerevole degli appalti pubblici per infrastrutture ed edilizia convenzionata. E sarebbe proprio la fame di case a basso costo a dare così respiro al settore delle costruzioni, ma deve essere lo stato ad intervenire con un vero e proprio Piano marchall per contrastare la crisi (e lo scandalo) del caro affitti.

FT


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