Crollo dell'Hotel Duca degli Abruzzi: ci sono due indagati

28 Giugno 2011   13:43  

Due indagati per il crollo dell'hotel Duca degli Abruzzi nella notte del terremoto del 6 aprile 2009.

Lo afferma l'ingegner Maurizio Sista, vice questore aggiunto del Corpo forestale dello Stato, spiegando che si procede per il reato di crollo colposo. Dalle indagini della forestale sono emersi una serie di errori nella progettazione e realizzazione dell'opera, accumulati nel tempo.

Non ci sono particolari difetti nei materiali utilizzati ma ci sono stati errori in fase di calcolo e incongruenze nella realizzazione.

Si tratta di Claudio Botta di 91 anni dell'Aquila (gia' imputati nel crollo della Casa dello Studente in cui sono morti 8 studenti universitari) e Franco Seri di 86 anni di Roma. Nell'ambito della stessa inchiesta, il procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini ed il sostituto procuratore, Fabio Picuti hanno contestato il crollo dell'hotel anche ad altre tre persone, decedute nel corso degli anni.

In particolare a Botta in qualita' di progettista strutturale e direttore dei lavori negli anni 1968-1971, consentiva la realizzazione delle strutture portanti dell'edificio non rispondenti alle prescrizioni vigenti; consentiva la realizzazione di strutture in cemento armato con una conformazione delle staffe contraria alle regole dell'arte; consentiva la realizzazione delle strutture portanti dell'edificio in assenza delle prescritte prove sui materiali da parte dei laboratori ufficiali. In particolare - sempre secondo i pm e gli agenti della Forestale - non risulta agli atti nessuna prova eseguita sui calcestruzzi.

Infine Botta consentiva l'impiego di materiali non a regola d'arte, in particolare errata conformazione delle staffe, errata costipazione dei calcestruzzi, mancata realizzazione del piano di posa delle fondazioni.

A Franco Seri in qualita' di ingegnere capo del genio Civile negli anni 1968-1969, e' stato contestato di aver rilasciato il certificato di conformita' dell'edificio alla normativa antisismica, dichiarando lo stesso conforme alla normativa vigente pur in assenza dei prescritti certificati di prova sui materiali.

La notizia è emersa nel corso di una conferenza stampa in cui il corpo forestale dello Stato ha tracciato il brillante bilancio dell'attività investigativa sui crolli del terremoto a supporto della Procura dell'Aquila.

La forestale ha avuuto un ruolo prezioso insostituibili in tutti e 200 i fascicoli aperti dalla procura, le attività tecniche e di indagine hanno riguardato ben 58 edifici sotto cui sono morte 46 persone. Il ringraziamento del procuratore Alfredo Rossini e un bilancio del comandante provinciale Gualberto Mancini al nostro microfono.


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