Ctgs, maggioranza in fibrillazione alla vigilia del consiglio

I punti imprescindibili dei Liberaldemocratici

22 Aprile 2008   11:30  
Si continuano a riunire una dopo l'altra le 12 circoscrizioni comunali, per esaminare la scottante delibera che traccia le linee di indirizzo per la privatizzazione del Centro Turistico del Gran Sasso, ieri è stata la volta di quella di Camarda, oggi pomeriggio si riunirà la VII, comprendente i quartieri di S. Sisto S. Barbara e Pile. Il consiglio di Camarda, territorio particolarmente interessato al futuro della zona, ha dato il via libera alla proposta della giunta.
Argomento particolarmente ostico, che ha visto emergere divergenze interne alla maggioranza sia nella prima commissione che nella quarta e che ha reso necessario un chiarimento all'interno dei partiti che sostengono il sindaco. Seconda riunione di maggioranza ieri sera in comune, sollecitata dal coordinatore di Sinistra Democratica alla vigilia del consiglio comunale convocato per domani.
Mentre le frizioni tra Pd e La Sinistra sono acuite dal voto politico e mentre sembra avvicinarsi il rimpasto di giunta, Sinistra democratica ribadisce che "la delibera così come è stata approvata dalla giunta, va assolutamente modificata" pur essendo favorevole ad una cessione dell'azienda la cui gestione il comune non è più in grado di accollarsi. "In particolare l’atto di vendita delle azioni non può trascinarsi dietro una ipoteca sul modello di sviluppo del comprensorio del Gran Sasso" hanno sottolineato esponenti di Sd.
Intanto i Liberaldemocratici Enrico Verini e Alfonso Tiberi hanno espresso il loro principio in merito alla vicenda: "il privato dove possibile, il pubblico dove necessario. Per questo abbiamo proposto e sosterremo la strada dell’inserimento di gruppi privati che, come accade nei comprensori del nord, possano investire quei capitali che sono necessari per allargare l’offerta turistica con nuove infrastrutture e piste, sperando che tutto ciò porti al decollo della montagna che tutti amiamo". I diniani, poi, propongono dei punti per loro imprescindibili, anzitutto "la garanzia che il bando che si farà limiti la partecipazione a quei gruppi che abbiano sì potenzialità immobiliari, ma che già operino nel settore del turismo, affinché l’operazione non si esaurisca in una colossale speculazione edilizia. Poi l’obbligo, per chi risponderà al bando, di seguire criteri di bioarchitettura avanzatissimi. E ancora, va evitato il ripetersi del pasticcio compiuto con la metropolitana finanziata su un percorso che poi non poteva essere. Ricadendo molte delle terre del Gran Sasso sui cosiddetti usi civici, prima di porre in essere il bando sarà necessario operare tutte le mutazioni di destinazione urbanistica coerenti con le infrastrutture previste nel piano d’area. E per fare questo è necessario il sì degli usi civici di Assergi, ma anche del Parco". Priorità di Verini e Tiberi è poi la "garanzia affinché il vincitore assuma l’obbligo di mantenere tutti gli attuali dipendenti del Cgts". (MS)


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