D'Alfonso disponibile ad essere ascoltato dal magistrato

Per Forza Italia deve dimettersi subito

04 Luglio 2008   15:45  

Il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, indagato per corruzione, concussione, truffa aggravata e falso ideologico, tramite i suoi due legali, gli avvocati Giuliano Milia e Giovanni Di Biase, ha dato al magistrato titolare dell'inchiesta, Gennaro Varone, la sua disponibilita' ad essere ascoltato. Questa mattina a Palazzo di giustizia, nella stanza del magistrato, si e' svolto un incontro con i dirigenti della squadra mobile e della polizia postale per fare il punto della situazione sulle indagini e i documenti acquisiti ieri nel corso delle perquisizioni a carico di D'Alfonso. Due i filoni di indagine. Il primo e' quello che riguarda Guido Dezio, il dirigente di 40 anni del Comune di Pescara arrestato a maggio con l'accusa di concussione e tentata concussione. Secondo l'accusa il sindaco e Dezio avrebbero chiesto denaro a piu' imprese in cambio di atti amministrativi a loro favorevoli. L'altro filone di indagine riguarda la pubblicita' istituzionale del Comune. Per l'accusa i fondi per la pubblicita' istituzionale sarebbero stati destinati a fini privati, personali, in particolare elettoralistici.

 

"Ormai e' sempre piu' chiaro che il sindaco D'Alfonso non e' piu' in grado di svolgere a pieno e con serenita' il lavoro da sindaco, dopo gli ultimi avvisi di garanzia ricevuti per i reati di corruzione, concussione, truffa aggravata e falso ideologico". Lo dice il segretario comunale di Forza Italia Renato Ranieri. "Capisco la particolare situazione in cui si trova l'uomo D'Alfonso, le difficolta' e l'imbarazzo e fino a quando non sono provati i reati e' da considerarsi innocente. Ma dal punto di vista politico e soprattutto istituzionale, ritengo - sostiene Ranieri - che debba urgentemente dimettersi da Sindaco. Prima perche' i reati contestati sembra siano inerenti la sua attivita' da sindaco e alla sua spregiudicata visione di amministrazione della cosa pubblica, poi perche' non mi sembra opportuno che la citta' di Pescara continui ad essere rappresentata dal sindaco piu' indagato della storia cittadina. E' altrettanto evidente - aggiunge - che in Citta' il PD e i suoi alleati abbiano sollevato con la propria azione politica una vera emergenza di legalita'. Non dimentichiamo, inoltre, che il sindaco e' stato appena riconfermato al primo turno con pochissimi voti e che questo risultato e' stato ottenuto attraverso riscontrate irregolarita' nei seggi elettorali . La cosa che mi preoccupa di piu' - afferma il segretraio di Forza Italia - e' la totale omerta' che regna in Comune, soprattutto tra gli esponenti dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ovvero coloro che in nome della legalita', della trasparenza e del rispetto delle regole e della giustizia usano fare politica. Come intendono reagire ora? Se sono minimamente coerenti soprattutto con i loro elettori, dovranno immediatamente prendere le distanze dal sindaco. Cio' non fosse - conclude Ranieri - i fautori della politica giustizialista dovranno chiarire le motivazioni del loro agire".


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