"La scelta di non candidare Donato Di Matteo per il Partito Democratico e' stata una scelta dura, operata perche' non ci fossero ostacoli alla costruzione di una coalizione che potesse provare a conseguire un successo elettorale, in questo momento". Lo afferma in una nota il segretario regionale del Pd, Luciano D'Alfonso. "Credo che per questo obiettivo - spiega D'Alfonso - il Pd abbia dimostrato una generosita' sconfinata, di cui la prova piu' tangibile e' proprio il sacrificio che abbiamo chiesto a Donato Di Matteo. Un sacrificio che, se non ci fossero state queste condizioni assolutamente particolari della situazione politica abruzzese, noi non ci saremmo mai sognati di chiedergli, perche' riteniamo che Donato Di Matteo sia una risorsa decisiva e non solo per il Partito Democratico. Una risorsa a disposizione da 35 anni, che con il suo impegno di amministratore ha contribuito in questi anni a tutte le vittorie elettorali del centrosinistra, vittorie che hanno visto garantire posizioni di governo a tutti i partiti della coalizione e vittorie risicate, in cui il suo impegno e' stato decisivo. Oggi - afferma ancora D'Alfonso - non c'e' nei suoi confronti una generosita' da parte dei nostri alleati, di questo prendiamo atto. Da Di Matteo, invece, sono venute lezioni di stile. Agli alleati: ha votato il candidato Costantini durante l'assemblea regionale e ha dichiarato che non fara' mancare il suo sostegno al Partito Democratico, malgrado non corra direttamente. All'ipocrisia del centrodestra: rispondendo con i suoi comportamenti anche a quanti, nel centrodestra, hanno combattuto battaglie trasversali contro di lui e hanno cavalcato l'onda delle dichiarazioni facili quando la sua mancata candidatura e' diventata un caso. Di Matteo - conclude il segretario regionale del Pd - e' una risorsa che non sara' dispersa; gia' nei prossimi appuntamenti di primavera sara' impegnato per ruoli di primissimo piano istituzionale del Partito Democratico".