Da Rocca San Giovanni un manifesto per dire si al Parco della Costa teatina

Dalla Lista Civica Insieme per Rocca

06 Agosto 2011   12:19  

'' Il dibattito, auspicato in campagna elettorale, non è ancora avviato, mentre stringono i tempi per assumere le decisioni. Perciò sot-toponiamo all'attenzione dei cittadini le ragioni che ci portano a dire si al Parco nazionale della Costa Teatina

1. Il Parco nazionale è un importante riconoscimento del valore "nazionale" del nostro territorio costiero, caratterizzato da pa-recchie aree già vincolate dai Piani Paesistici, dai siti SIC e dalle riserve regionali, per il loro grande pregio ambientale. Così è stato possibile salvaguardare Punta del Turchino e del Guardiano (San Vito), Il Fosso delle Farfalle e la Pinetina (Rocca San Giovanni), la Foce del fiume Sangro e la Lecceta (Torino di Sangro), Punta Aderici (Vasto)..... Con il Parco questi beni possono essere gestiti in mo-do unitario e coerente dall'assemblea dei Comuni, trovare una migliore difesa e valorizzazione, diventare delle risorse economiche con il decollo del turismo verde.

2. Il Parco nazionale migliora la qualità della vita dei residenti perché è uno strumento che tutela la salubrità dell'aria e dell'ambiente; dà più valore al patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, considerato la principale risorsa a disposizione di una comunità; abitua a stili di vita sobri; ha come scopo principale quello di consegnare alle generazioni future un ambiente protetto e non cementificato; introduce cioè un rinnovamento sul piano culturale e civile, prima che economico.

3. Il Parco Nazionale può coesistere con l'agricoltura e gli agricoltori, non ci sono norme che lo impediscono; le zone di massima protezione sono quelle boschive che già non sono coltivate. Non c'è norma che impedisca la coltivazione dei vigneti o degli uliveti o di altre culture, mentre l'uso dei fitofarmaci dappertutto è sottoposto a un'attenta legislazione, a garanzia della salute dei consumato-ri. L'agricoltura, che attraversa come non mai una fase critica, può ricevere dei vantaggi dal Parco, perché potrà giovarsi degli in-centivi europei nella prossima programmazione 2013-2020 e godere dell'effetto "marchio" di un territorio protetto per conquistare nuovi mercati, puntando sulla genuinità dei prodotti.

4. Il Parco nazionale favorisce lo sviluppo economico di un territorio e di una comunità, offrendo maggiori possibilità occupazio-nali e un miglioramento del reddito delle famiglie.

Ce lo dice la storia dei Parchi italiani e abruzzesi. In particolare il turismo nella no-stra realtà ha ancora ampi margini di crescita: oggi sono richiesti dal mercato soprattutto il turismo ambientale e quello enogastro-nomico, che con il Parco troverebbero nuove opportunità di affermazione. Così come ci sarebbe un forte incentivo per la diffusione dell'agriturismo, del bad & breakfast, per la produzione e la vendita in proprio di prodotti tipici. Ma anche altre attività ne trarrebbero vantaggi: l'edilizia sarebbe orientata all'efficienza energetica, alle soluzioni di bio edilizia che danno valore agli immobili e al territorio.

Essa non sarebbe affatto bloccata, perché le aree di espansione, di completamento e agricole, sono soggette alle norme dei Pia-ni Regolatori Comunali, ricadendo nella "zona D".


5. Il Parco nazionale con le risorse annuali del Ministero consentirebbe un più efficace presidio del territorio con la realizza-zione e la manutenzione di percorsi – natura, di interventi a difesa del verde. Tutto questo finora è stato impossibile per la mancanza di risorse adeguate dei Comuni, pressati da altre esigenze. Adesso si avrebbe la possibilità concreta di definire e attuare un piano organico per quelle aree pregiate, rimaste integre ma poco utilizzate, in modo che siano sistemate e attrezzate per le passeggiate, per la mountain bike, per il relax.

6. Il Parco nazionale, impedisce queste attività:
-  CACCIA
- IMPIANTI DI ESTRAZIONE E LAVORAZIONE DI IDROCARBURI
-  DISCARICHE E IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE E INCENERIMENTO DI RIFIUTI
L'abbattimento selettivo o il contenimento della fauna, comunque, quando questa raggiunge livelli eccessivi, come nel caso dei cinghiali, è possibile.

Inoltre il nostro territorio potrebbe allontanare definitivamente il rischio della "petrolizzazione" e per quanto riguarda il nostro Comune potremmo mettere una pietra tombale sulla discarica SMI, che è ancora nelle disponibilità della Regione in caso di emergenza e che da anni attende, invano, che si proceda al ripristino ambientale.

7. Il Parco nazionale si addice pienamente alle caratteristiche territoriali e ambientali del Comune di Rocca San Giovanni, che è tra i più ricchi di verde e di boschi di tutta la costa teatina e che ha già tante aree vincolate dai Piani paesistici, dalla Riserva regio-nale, dal sito SIC.

Nessuna altra porzione del suo territorio verrebbe vincolata. Non ci sarebbe un appesantimento dei vincoli né au-menterebbero gli obblighi burocratici dei residenti o degli operatori: non è vero che sarebbero difficili le autorizzazioni per tagliare gli alberi o per costruire; le regole già ci sono e quelle resteranno; anzi con un'accorta politica si potrebbero alleggerire le incomben-ze dei cittadini senza per questo mettere a rischio la difesa ambientale, un valore che deve stare a cuore a tutti e diventare uno stile di vita.

Rocca con il Parco può promuovere i suoi beni ambientali, che hanno specie faunistiche e vegetali importanti, e puntare sulle sue quattro risorse fondamentali: mare, aree verdi, beni storici e agricoltura per giocare un ruolo di primo piano, ben al di là della sua consistenza demografica e territoriale.

Per concludere Rocca San Giovanni avrebbe tutto da guadagnare dal Parco, perciò è paradossale che siano proprio i nostri ammi-nistratori a guidare la protesta contro la sua istituzione. Una protesta alimentata da un allarmismo infondato, secondo cui il parco non per-metterebbe di fare niente, limitando e complicando le attività economiche.
Questo non è vero.

Auspichiamo che si abbandoni la contrapposizione e la demagogia e si passi a un confronto sul merito dei problemi, come per es. quello importantissimo relativo alla perimetrazione e alla zonizzazione, che chiama a decidere direttamente le amministrazioni comunali.


Auspichiamo che si abbandonino gli allarmismi e il qualunquismo e ci si riferisca direttamente alle norme sui Parchi, alle esperienze in campo nazionale e regionale e soprattutto agli interessi generali, economici, sociali, culturali, della nostra popolazione e delle nuove ge-nerazioni, perché il Parco nazionale è una scelta strategica per il futuro.

ROCCA SAN GIOVANNI 08 AGOSTO 2011

Lista Civica Insieme per Rocca


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