Da comprimario a trascinatore: la strana storia di Mammarella

Il terzino della Virtus domenica ha fatto sognare i rossoneri

29 Settembre 2011   15:13  

La sua perla ha fatto esplodere il "Biondi". Carlo Mammarella è ormai uno degli uomini simbolo del "miracolo" Virtus targato Carmine Gautieri. Lanciato titolare sul campo di Bassano del Grappa, il terzino frentano non si è fatto più sfilare la maglia da titolare fino a domenica quando ha deciso la sfida con il Barletta grazie ad un prodigio balistico.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui:

Partiamo subito dalla prodezza di domenica scorsa. Non solo hai piegato le mani a Sicignano (ex Serie A) ma, cosa più importante, hai fatto venir giù il "Biondi", cosa hai provato quando la palla è entrata in rete?

Sensazione magnifica. Alla fine di una partita così importante e così sofferta (per l'inferiorità numerica) è stata una grandissima soddisfazione; un premio all'impegno di tutta la squadra.

Una storia strana, la tua. Da possibile partente in estate ad autentico trascinatore nelle prime di campionato. Quando hai capito di poter diventare fondamentale per questa squadra?

Non troppo strana: è la vita del calciatore. In realtà qui sono stato e sto benissimo e come tutti quelli della "vecchia guardia" sto cercando di dare il mio contributo per consentire la migliore integrazione possibile tra il gruppo storico e i nuovi arrivati, che si stanno dimostrando ragazzi eccezionali.


L'entusiasmo del tifo rossonero sta tornando. Forse perchè sul campo è tornato a farsi vedere il vecchio cuore frentano? In dieci contro undici e senza mister siete comunque riuscita strappare i tre punti...

Da sempre, nel calcio, i risultatti fanno morale e fanno ambiente. Certo, una partenza così non se l'aspettava nessuno e questo ha contribuito a riaccendere l'entusiasmo. La vittoria raggiunta in dieci contro undici, contro un avversario di alto livello (ndr fra le candidate più autorevoli a fare il salto di categoria), testimonia la nostra capacità di non mollare mai che nasce dal duro lavvoro durante la settimana.

Quattro su quattro, peccato per il punto di penalizzazione...

Inutile negare che un po' di dispiacere l'ha procurato: era bello vedersi lassù. Ma, in fondo, non cambia quanto di buono abbiamo fatto sinora. Siamo sereni e convinti che continuando a lavorare così ci toglieremo altre soddisfazioni.

Adesso due trasferte difficili, Frosinone e Piacenza. Poi La Spezia in casa, accreditata come una delle possibili pretendenti alla vittoria finale. Dopo questo trittico si potrà capire quali saranno le vere ambizioni di questa Virtus?

Abbiamo già affrontato due test importanti con Triestina e Barletta ma sicuramente dopo le prossime tre gare avremo maggiori certezze sulla reale consistenza di questa Virtus.

Daniele Polidoro


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