Dall' UDC al....Partito della Nazione

Giochi aperti anche in Abruzzo

26 Maggio 2010   12:12  

In questi giorni si registrano forti movimenti al "centro" della scena politica.

A Todi Pierferdinando Casini ha lanciato il Partito della Nazione, assieme tra gli altri alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al segretario della Cisl, Raffaele Bonanni e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.

A fare da ideologo il parlamentare Ferdinando Adornato, direttore della rivista Liberal, per altro eletto paracadutato in Abruzzo alle ultime elezioni politiche; parola d'ordine: andare oltre l'Udc, con tanto di archiviazione dello scudo crociato sul simbolo.

Ma cos'è oggi il "centro"? Potremmo definirlo come quel "non luogo", dove asintoticamente molti tendono ma in cui pochi si collocano stabilmente dal 1994, cioè da quando Silvio Berlusconi ha obbligato alla "scelta di campo".

Tutta la partita ruota infatti sul "dopo" Silvio Berlusconi, l'highlander che ormai tutti accerchiano, prefigurando la successione al Re...

In Abruzzo l'area centrista ha sempre avuto buoni consensi, ed oggi i soggetti "visibili" che osservano con attenzione  il nascituro Pdn, oltre all'Udc ovviamente, sono l'Api di Francesco Rutelli, l' Mpa, l'ex Udeur, le liste civiche di Rialzati Abruzzo, l'area ex Dca gravitante attorno al parlamentare Giampiero Catone, oltre agli "scontenti" che covano nel Pdl e nel Pd.

Teoricamente dunque, il Pdn potrebbe essere attrattore a 360 gradi.

Nella nostra regione l'Udc ha la sua roccaforte nel chietino, attorno al segretario regionale Antonio Menna , che senza mistero ambisce ad entrare nella giunta Chiodi, ed al presidente della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio; il contraltare è rappresentato dal marsicano Rodolfo De Laurentiis, ex parlamentare ora in carica al Cda Rai.

De Laurentiis sa che sul territorio la sua leadership è soccombente ad oggi rispetto all'ala "chietina", ed è per questo che si sta attivando nel rafforzare il partito su L'Aquila, dove l'UdC di fatto è scomparso dopo avere avuto punte che sfioravano il 20% negli anni passati.

Resta ai margini il parlamentare Udc Pierluigi Mantini, "aquilano" tra virgolette, eletto in Lombardia e tra l'altro nelle file del Pd: era lui il "pontiere" verso sinistra del partito, ma il tentativo di alleare l'Udc con il centrosinistra è naufragato alle ultime elezioni provinciali, che hanno visto la sconfitta netta di Stefania Pezzopane.

Stefano Folli sul Sole 24 Ore ha recentemente scritto di "nuova sfida della responsabilità nazionale" per il nascituro Pdn, specie davanti alle emergenze "euronazionali".

L'obiettivo è programmatico, non può tradursi in mera richiesta posti di potere: senza tornate elettorali per tre anni (in teoria), è il tempo del "progetto politico".

 

Vincenzo Calvisi

vincenzo.calvisi@libero.it

 

 

 

 

 


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