"Quando si maneggia il bene prezioso del governo deciso dai cittadini non si può comunicare direttamente la ghigliottina, si può arrivare anche alla ghigliottina ma dopo molti passaggi". Lo dice il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, nell'esprimere solidarietà al presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, arrestato questa mattina. Il ministro esprime "sconcerto" in particolare per i tempi e i modi della vicenda: "un'inchiesta non può decapitare un governo regionale - sostiene - senza avere una sua processualità anche di conoscenza presso l'opinione pubblica". Rotondi, campano di origine, appresa la notizia degli arresti nella sua casa di Pineto degli Abruzzi, esprime "solidarietà" a Del Turco, "protagonista integerrimo di decenni di battaglie sindacali e politiche", oltre alla "speranza che nelle prossime ore possa chiarire ogni addebito". "Tra due anni - osserva più in generale il ministro - non troveremo molti uomini dabbene disposti a governare le Regioni, dove ci si assumono responsabilità enormi senza nessuna protezione da iniziative giudiziarie che possono essere spettacolari, politicizzate oppure fondate. Naturalmente - aggiunge - non mi permetto di giudicare in quale elenco vada iscritta questa replica di un precedente che ben ricordo e che terminò con l'assoluzione di una giunta democristiana dell'Abruzzo prelevata nottetempo dalle volanti con le procedure degli arresti dei camorristi".
"Non ho elementi per esprimermi sul merito delle accuse rivolte contro Ottaviano Del Turco e le altre persone indagate con lui in Abruzzo. Mi domando solo, in termini di metodo, se fosse necessario, se fosse indispensabile procedere all'arresto". E' quanto chiede Daniele Capezzone, Pdl, portavoce di Forza Italia. " Esisteva davvero un concreto e imminente pericolo di fuga? C'era davvero un concreto e imminente rischio di reiterazione del reato? C'era davvero un concreto e imminente rischio di inquinamento delle prove? In mancanza di questi elementi (uno dei quali deve sussistere in concreto, e non solo in termini astratti, per giustificare una misura cautelare), non si capirebbe il ricorso a una misura così devastante come la immediata privazione della libertà di una persona". "Comunque la si pensi sull'attività politica di Del Turco, e qualunque sia l'esito delle indagini contro di lui, resta la sensazione che, con questo arresto-retata, si siano percorse vie spettacolari che quasi mai hanno segnato una pagina positiva per la giustizia italiana", conclude.
"Per privare della libertà il Governatore di una regione eletto dal popolo, deve essere successo un qualcosa di molto grave, tale da determinare un serio allarme sociale, perché se così non fosse, ci troveremmo dinanzi ad una prova di forza, l'ennesima nella stessa regione, ad un gesto clamoroso di una istituzione dello Stato contro un'altra". Così Bobo Craxi, esponente del Partito socialista, commenta la notizia dell'arresto, avvenuto questa mattina, del presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. "Per quanto mi riguarda e per quello che conta", conclude Craxi, "Ottaviano Del Turco gode della mia solidarietà e di quella di tanti socialisti in Italia".