La Stangata nel Trasporto Pubblico: Aumenti Fino al 38% e Proteste in Abruzzo
Un’indagine condotta dalla Filt-Cgil mette in luce i significativi aumenti delle tariffe del trasporto pubblico in Abruzzo, smentendo le dichiarazioni rassicuranti della Regione. Secondo l'indagine, a partire dal 1° luglio, i prezzi dei biglietti per i servizi suburbani soggetti a tariffazione "a tratte" hanno subito incrementi che vanno dal 27,27% al 38,24%. Questi dati contrastano nettamente con le stime regionali, che parlavano di aumenti contenuti tra 0,05 e 0,20 euro.
La Cgil denuncia che in tutte le quattro province abruzzesi le nuove tariffe, calcolate con il sistema delle tratte, smentiscono le dichiarazioni dell'assessore regionale ai Trasporti, Umberto D’Annuntiis, il quale aveva assicurato aumenti minimi. Esempi concreti mostrano aumenti ben più consistenti: nella tariffa a cinque tratte, il costo è passato da 3,40 euro a 4,70 euro, registrando un incremento del 38,24%. Situazioni simili si verificano su numerose altre tratte, come Pescara-Penne e Avezzano-Lecce nei Marsi, con aumenti rispettivamente del 37,71% e del 33,33%.
L'analisi della Filt-Cgil evidenzia come i costi siano aumentati significativamente anche per tratte più brevi. Ad esempio, la tariffa a quattro tratte (18-30 km) è salita da 2,80 euro a 3,80 euro, con un incremento del 37,71%. Altri aumenti rilevanti si registrano per le tratte Teramo-Giulianova, Pescara-Ortona, e Avezzano-Trasacco, dove i prezzi sono cresciuti del 33,33%, mentre le tratte Francavilla-Ortona, Teramo-Bellante stazione e Avezzano-Luco dei Marsi hanno visto un incremento del 35,29%.
Il sindacato sottolinea inoltre che, per molti comuni interessati dagli aumenti, non si applicano le agevolazioni tariffarie del "biglietto unico", riservate dal 2004 esclusivamente ai cittadini dell'area metropolitana Pescara-Chieti. Questo ha contribuito a un sentimento di frustrazione e insoddisfazione tra gli utenti.
Questi aumenti del trasporto su gomma si aggiungono a quelli già previsti per il trasporto ferroviario, come stabilito nel nuovo Contratto di Servizio decennale siglato tra la Regione Abruzzo e Trenitalia, dal valore di 846 milioni di euro. Il contratto prevede un aumento del 15% del costo dei biglietti nel 2025, con ulteriori incrementi del 5% a cadenza biennale fino al 2033. La Filt-Cgil evidenzia che ciò comporterà un incremento complessivo del 35% per i pendolari che scelgono il treno, rispetto alla spesa attuale.
Di fronte a questi rincari, la Filt Abruzzo Molise fa appello ai sindaci dei comuni coinvolti e al presidente dell’Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, per sollecitare la Regione ad annullare gli aumenti, che penalizzano soprattutto i cittadini delle aree interne. La Cgil minaccia mobilitazioni coinvolgendo associazioni di consumatori, movimenti studenteschi e pensionati.
Inoltre, il sindacato avanza quattro proposte da presentare in Consiglio regionale il 27 agosto, in occasione della discussione sulla legge di Assestamento del Bilancio di previsione 2024-2026:
Azzerare gli aumenti tariffari: Utilizzando i fondi del governo regionale, distribuiti senza bandi pubblici, per evitare gli aumenti nel settore del trasporto pubblico.
Adeguare il Fondo Nazionale dei Trasporti: Sollecitare il governo nazionale affinché aumenti il fondo al tasso d’inflazione, poiché l’attuale finanziamento è insufficiente per l’Abruzzo.
Estendere il biglietto unico: Implementare i benefici del biglietto unico su base regionale, eliminando la discriminazione tra territori.
Agevolazioni per studenti e cittadini a basso reddito: Introdurre agevolazioni tariffarie e gratuità del trasporto pubblico per studenti e cittadini a basso reddito.
La parola ora passa alla Regione Abruzzo, che dovrà affrontare il crescente malcontento dei cittadini e valutare le proposte del sindacato per mitigare l'impatto degli aumenti tariffari e migliorare l'accessibilità dei trasporti pubblici nella regione.