Damiano Tommasi giudice del concorso "I giovani per la legalità"
Accogliendo l’invito della Provincia di Pescara, il calciatore Damiano Tommasi (nella foto) farà parte della giuria della terza edizione del concorso “I giovani per la legalità”, quest’anno dedicata al rapporto tra nuove generazioni e violenza nello sport. Professionista tra i più noti e apprezzati, Tommasi, veronese di Negrar, ha legato la sua carriera di atleta soprattutto alla maglia della Roma, società con la quale ha conquistato lo scudetto nella stagione 2000-2001. Colonna per diversi anni anche della nazionale azzurra, con la quale ha disputato il Mondiale di Corea e Giappone, Tommasi da qualche anno si è trasferito in Spagna, a Valencia, dove milita nella Liga nella formazione del Levante. Giocatore esemplare dentro e fuori il rettangolo di gioco, Tommasi ha legato più volte il proprio volto e la propria immagine a importanti e significative iniziative di solidarietà e impegno civile e sociale.
Con lui, va ricordato, aveva già dato la propria disponibilità a partecipare alla nuova edizione del concorso anche Marisa Grasso, vedova dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, ucciso lo scorso anno al termine degli scontri seguiti alla partita Catania-Palermo tra ultras della città etnea e forze dell’ordine.
Nato nel 2005 dopo l’incontro tra i ragazzi di Locri e gli studenti pescaresi, il concorso promosso dalla Provincia aggiunge quest’anno un nuovo tema all’impegno per l’educazione alla legalità: il rifiuto della violenza nello sport segue infatti il percorso avviato con la prima edizione (contro l’antistato mafioso) e la seconda (contro bullismo e intolleranza).
Si delinea così, a pochi giorni dalla scadenza fissata dal bando (la data è fissata per il 31 maggio prossimo) la composizione della giuria, che dovrà valutare i lavori inviati dai ragazzi: i concorrenti, come spiega il bando di concorso, pubblicato sul sito internet della Provincia di Pescara, dovranno “proporre alla giuria la fotografia o il filmato, in qualsiasi formato, un gadget a scelta degli interessati, recante uno slogan contro la violenza nello sport. L’immagine dovrà essere realizzata direttamente nel corso di un evento sportivo ufficiale, nel corso del quale il proponente abbia esposto, indossato o diffuso tra il pubblico detti oggetti, con indicazione dell’evento stesso e della sua data di svolgimento. I partecipanti possono inoltre produrre copia di eventuali servizi pubblicati sulla stampa o realizzati da altri media (tv, web) che descrivano l’iniziativa di cui sono protagonisti”.
Con lui, va ricordato, aveva già dato la propria disponibilità a partecipare alla nuova edizione del concorso anche Marisa Grasso, vedova dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, ucciso lo scorso anno al termine degli scontri seguiti alla partita Catania-Palermo tra ultras della città etnea e forze dell’ordine.
Nato nel 2005 dopo l’incontro tra i ragazzi di Locri e gli studenti pescaresi, il concorso promosso dalla Provincia aggiunge quest’anno un nuovo tema all’impegno per l’educazione alla legalità: il rifiuto della violenza nello sport segue infatti il percorso avviato con la prima edizione (contro l’antistato mafioso) e la seconda (contro bullismo e intolleranza).
Si delinea così, a pochi giorni dalla scadenza fissata dal bando (la data è fissata per il 31 maggio prossimo) la composizione della giuria, che dovrà valutare i lavori inviati dai ragazzi: i concorrenti, come spiega il bando di concorso, pubblicato sul sito internet della Provincia di Pescara, dovranno “proporre alla giuria la fotografia o il filmato, in qualsiasi formato, un gadget a scelta degli interessati, recante uno slogan contro la violenza nello sport. L’immagine dovrà essere realizzata direttamente nel corso di un evento sportivo ufficiale, nel corso del quale il proponente abbia esposto, indossato o diffuso tra il pubblico detti oggetti, con indicazione dell’evento stesso e della sua data di svolgimento. I partecipanti possono inoltre produrre copia di eventuali servizi pubblicati sulla stampa o realizzati da altri media (tv, web) che descrivano l’iniziativa di cui sono protagonisti”.
