"Dampyr" all'Aquila, l'eroe Bonelli solidale con i terremotati

Ben raffigurato il capoluogo abruzzese

07 Febbraio 2013   19:07  

E' uscito in edicola da due giorni l'atteso numero della serie "Dampyr" (mensile edito dalla Sergio Bonelli Editore) ambientato a L'Aquila, intitolato Il sigillo di Lazzaro, sceneggiato da Diego Cajelli e disegnato da Fabrizio Russo, di cui avevamo già anticipato la pubblicazione lo scorso mese.

Il protagonista, il dampyr (mezzo uomo e mezzo vampiro) Harlan Draka, insiema agli inseparabili amici Kurjak, ex miliziano serbo-bosniaco, e Tesla, vampira convertitasi al Bene, si recano in missione nel capoluogo abruzzese per recuperare un oggetto trafugato dai Templari in Terra Santa durante le Crociate, il "sigillo di Lazzaro", in grado di ridare vita ai morti, custodito all'interno di palazzo Nigredo (sito inesistente nella realtà), in piena Zona Rossa.

Poiché il palazzo é costantemente in pericolo di crollo, i "nostri" hanno ricevuto dal custode del sigillo, l'ambiguo Maestro della Notte Saint Germain, l'incarico di prenderlo e portarlo a sicuro a Praga, base delle loro operazioni, ma naturalmente recuperarlo non sarà così facile. Sulle tracce dell'oggetto, infatti, vi sono anche altri personaggi di dubbia reputazione: il demone dell'"Altra Parte" Vassago, in secolare lotta con Saint Germain, ed i Lupi Azzurri, confraternita di sedicenti superuomini, nemici giurati della stirpe dei Maestri.

L'esito di questa lotta che vede tutti contro tutti, va da sé, vede infine Harlan ed i suoi avere la meglio. Ciò che più colpisce, invece, é la cura dimostrata dal duo Cajelli-Russo nella raffigurazione dei tratti più rappresentativi della città (la basilica di Collemaggio, la piazza del Duomo, il palazzo della Prefettura), oltre che della Zona Rossa.

Da notare, soprattutto, nella sceneggiatura, la sensibilità degli autori nel sottolineare l'irriducibile forza d'animo degli aquilani, sempre speranzosi che il centro storico, prima o poi, possa riprendere vita, previa la risoluzione delle interminabili lungaggi burocratiche, politiche ed economiche (difficile che il "sigillo di Lazzaro" possa servire a qualcosa in questo caso...), cui non mancano, nei dialoghi tra i personaggi, riferimenti che sanno di frecciata. Molto significativa, alla pagina 43, la vignetta i cui uno dei "nostri", Kurjak, esprime la sua simpatia per la città e decide di acquistare presso il negozio di souvenir "La Luna" una maglietta con la scritta "I love L'Aquila".

Un bellissimo omaggio della SBE all'Aquila ed all'Abruzzo intero, in cui la storica casa editrice dimostra la sua sensibilità alla situazione tuttora problematica del capoluogo e di molti altri comuni.

A cavallo tra ottobre e novembre, inoltre, Harlan Draka farà di nuovo tappa nella nostra regione, in una nuova avventura di cui non sono ancora stati resi noti i dettagli.

Naturalmente seguiremo gli sviluppi e vi aggiorneremo per tempo.

Lorenzo Ciccarelli


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