De Matteis: Chiodi convochi i sindaci per una strategia comune

Ricostruzione

14 Luglio 2009   13:55  
Il tempo sembra scorrere veloce per i terremotati che da più di tre mesi affollano ancora le tendopoli con scarse prospettive all’orizzonte. Settembre è vicino e l’inverno, quello che a L’Aquila segna le temperature più basse d’Italia lo è ancora di più di quanto ci indichi il calendario.
La preoccupante condizione dei piccoli centri, dove non sorge ancora una casa di legno per la mancanza di risorse che impedisce ai Comuni di dar via ai lavori, fa il paio con lo scenario che si prospetta nella città capoluogo.
Qui si teme che gli alloggi antisismici del piano C.a.s.e. non basteranno per tutti i senza tetto.
Preoccupazione espressa questa mattina anche dal vice presidente del Consiglio regionale De Matteis. Gli appartamenti in corso di realizzazione potranno ospitare fino a 15mila persone, ma per far sì che rispondano appieno al fabbisogno allora - dice De Matteis - i restanti 50mila dovranno far rientro nelle proprie abitazioni. Sono state pubblicate le ordinanze per la riparazione delle abitazioni con lievi danni, ma il timore è che il Comune non sia logisticamente in grado di esaminare le migliaia di domande che arriveranno da parte dei cittadini.
Di qui l’appello ai soggetti istituzionali coinvolti, presidente della Regione e sindaci, a sedersi al più presto attorno a un tavolo per elaborare una strategia comune per la ricostruzione che coinvolga poi anche forze sociali e ordini professionali.
Il tempo sembra scorrere veloce per i terremotati che da più di tre mesi affollano ancora le tendopoli con scarse prospettive all’orizzonte. Settembre è vicino e l’inverno, quello che a L’Aquila segna le temperature più basse d’Italia lo è ancora di più di quanto ci indichi il calendario.
La preoccupante condizione dei piccoli centri, dove non sorge ancora una casa di legno per la mancanza di risorse che impedisce ai Comuni di dar via ai lavori, fa il paio con lo scenario che si prospetta nella città capoluogo.
Qui si teme che gli alloggi antisismici del piano C.a.s.e. non basteranno per tutti i senza tetto.
Preoccupazione espressa questa mattina anche dal vice presidente del Consiglio regionale De Matteis. Gli appartamenti in corso di realizzazione potranno ospitare fino a 15mila persone, ma per far sì che rispondano appieno al fabbisogno allora - dice De Matteis - i restanti 50mila dovranno far rientro nelle proprie abitazioni. Sono state pubblicate le ordinanze per la riparazione delle abitazioni con lievi danni, ma il timore è che il Comune non sia logisticamente in grado di esaminare le migliaia di domande che arriveranno da parte dei cittadini.
Di qui l’appello ai soggetti istituzionali coinvolti, presidente della Regione e sindaci, a sedersi al più presto attorno a un tavolo per elaborare una strategia comune per la ricostruzione che coinvolga poi anche forze sociali e ordini professionali.
Il vice presidente del Consiglio presenta poi la proposta di riprogrammazione dei fondi comunitari Por-Fesr ai fini del recupero e della rivitalizzazione economico-sociale del territorio colpito dal sisma.

(MS)


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