"C'è bisogno di una decisa sferzata sul tema del lavoro e dell'occupazione, alla luce delle ultime notizie reative al blocco delle assunzioni all'Accord Phoenix e al tracollo della stagione sul Gran Sasso, con una drammatica riduzione degli introiti.
Per non parlare del fallimento dell'operazione areoporto e della grave assenza di una politica sullo svilippo economico e sugli investimenti per le attività produttive".
A dirlo è il Consigliere dell'Aquila Città Aperta, Giorgio De Matteis, che aggiunge:" Ricostruzione economica e produttiva, peraltro, intimamente legata a quella sociale e urbanistica, cioè a quegli obiettivi strategici, parte integrante di una idea di Città che, purtroppo, il governo cittadino e quello regionale hanno dimostrato di non essere in grado di pianificare.
E' ormai emergenza la crisi del lavoro e dell'occupazione all'Aquila, per questo - continua De Matteis - la mia richiesta di un Consiglio Comunale straordinario su questi temi diventa ancor più pressante e improcrastinabile. Pur avendo a disposizione decine di milioni (mi riferisco ai soldi messi a disposizione dallo Stato per la ricostruzione economica) e pur avendo un aquilano come Vice Presidente della Regione con delega alle attività produttive, non sono stati messi in campo investimenti nè progetti che facciano sperare in un deciso cambio di direzione.
La Regione, poi, risulta per nulla attiva anche in ordine agli investimenti infrastrutturali, che latitano a fronte delle tante parole pronunciate dal Presidente D'Alfonso.
Come esempio - sottolinea ancora ilConsigliere - sono costretto a citare l'ormai insostenibile ritardo, da parte della Regione, nell'approvazione del piano del Parco del Gran Sasso, strumento nodale per poter investire realmente sullo sviluppo della stazione turistica invernale.
Pertanto, è importante che coloro che parteciperanno al Consiglio Comunale straordinario (dai rappresentanti delle associazioni produttive, ai sindacati, alla politica), si facciano "portatori sani" di proposte e soluzioni a breve e medio termine, così da arginare la forza negativa di questa crisi, che rischia di diventare irreversibile e - conclude De Matteis - di fare dell'Aquila una Città ricostruita negli immobili destinati, però, a rimanere vuoti per mancanza di prospettive occupazionali, economiche e sociali".