Decreto legge clandestini e i medici obiettori

15 Marzo 2009   19:27  
Cari medici e futuri colleghi, cari operatori sanitari e cari cittadini,

al di là della mia personale indignazione e preoccupazione come medico e come persona che deriva da questo e da altri fatti politici e umani, vi propongo una riflessione su quanto sta accadendo a proposito delle politiche PER (o meglio, CONTRO!) l'immigrazione e sul pacchetto di (cosiddetta) sicurezza. Tutti gli Ordini dei Medici italiani hanno sottoscritto il loro totale disaccordo riguardo il disegno di legge che vuole abrogare il divieto di denuncia dei "clandestini" da parte di operatori sanitari e pubblici ufficiali in genere: tale DDL è anticostituzionale e in opposizione alla deontologia medica che noi tutti, spero, condividiamo e che è motore del nostro impegno. Questi sono dati di fatto e non mie supposizioni. Vi chiedo di aggiornarvi, informarvi, leggere, cercare, credere, porvi domande: vi chiedo insomma di non essere passivi e di capire, se ancora non lo avete fatto, qual è la vostra posizione a riguardo. Avete il dovere di conoscerla ora! Se vi doveste ritrovare a essere CONTRO, allora fate qualcosa subito, questa legge non deve passare. Se dovesse passare, anche l'obiezione di coscienza (che pure molti di noi mi auguro metterebbero in pratica) sarebbe inefficace: queste persone non in regola  difficilmente correrebbero il rischio di rivolgersi a un ospedale. Nessuno di loro farebbe affidamento sul fatto che, per lo più, i medici fanno obiezione di coscienza; e se incontrassero proprio quei pochi medici che invece rispetteranno questa legge anticostituzionale, antidemocratica, anti-deontologica, anti-umana?
Cosa vuol dire per una donna incinta senza permesso di soggiorno essere in un paese che non conosce, dove ancora non sa come muoversi? E cosa potrà voler dire vivere in un paese sconosciuto che si rifiuta di prendere in considerazione le sue istanze umane? Dove sceglierà di partorire? In che condizioni? Accetterà di essere rimandata a casa, pur di partorire assistita? E il bambino, che fine farà? Pensate che sia ovvio che sarà lasciato alla madre, piuttosto che dichiarato in stato di abbandono semplicemente in quanto figlio di “clandestino”? Questo è quello che questo governo sta producendo? Sì, già si sono notevolmente ridotti gli accessi ai pubblici servizi sanitari da parte di marocchini, turchi, rumeni... Ci sarebbe tanto altro da dire ma potete informarvi, se volete, attraverso altre fonti, prima fra tutte la vostra umanità.
Insieme agli altri colleghi vi informeremo su una conferenza stampa/sit-in che si terrà a breve, tenetevi pronti!

Valentina Nanni – Medico Specializzando in Neuropsichiatria Infantile ASL L'Aquila

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