Deficit sanitario e nuove tasse: si alzano le barricate

Domani (forse) la sentenza del governo

04 Settembre 2008   14:10  

Per il nodo (scorsoio) della sanità, si avvicina l'ora della sentenza: il Consiglio dei ministri domani  dovrà decidere sul commissariamento della sanità regionale e sull’eventuale aumento delle tasse per coprire il deficit di 294 milioni degli anni 2006-2007 e alla riunione parteciperà  anche il presidente vicario della Regione Enrico Paolini, con una missione ben precisa: evitare l'aumento automatico delle tasse per ripianare il debito della sanità abruzzese. Una strategia ribadita per l'ennesima volta al tavolo convocato questa mattina a Pescara, a cui hanno partecipato i segretari regionali di Cigl, Cisl, Uil, Ugl, nonché i dirigenti di Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Ance, Cna e Cia.

Proposte alternative all'aumento della pressione fiscale, saranno mese nero su bianco nelle prossime ore e si intende ribadire che  nel bilancio dell'avvenuto risanamento vanno ascritti  anche i 101 milioni di euro che la Regione ha dichiarato non inesigibili da parte delle cliniche private, perchè risultanti da prestazioni non dovute. Un'ipotesi che è stata già respinta dai tecnici del Ministero.

Tutti d'accordo, nella riunione di questa mattina a Pescara, sulla necessità di spostare la questione sul piano politico, anche per mezzo di una manifestazione sotto Palazzo Chigi.  "La situazione economica abruzzese - ha ribadito Paolini - e' estremamente pesante ed un ulteriore appesantimento della pressione fiscale avrebbe ripercussioni negative sull'intero sistema produttivo incidendo negativamente anche sul tessuto sociale abruzzese, gia' duramente provato". Il governo, anche se non proprio amico, insomma si metta una mano sulla coscienza, l'altra possibilmente nel portafoglio e aiuti l'Abruzzo ad uscire dal vicolo cieco. 

Ribatte disincantato Nazario Pagano di Forza Italia:  "Nessuno vuole nuove tasse per l’Abruzzo, ma il presidente vicario Paolini non può mettere “le mani avanti”: la bocciatura ricevuta a Roma è puramente tecnica ed assolutamente logica. E' normale che i tecnici del ministero abbiano eccepito che i famosi 100 milioni che la Regione ritiene di non dovere alle cliniche private si possano scomputare dal debito solo dopo che saranno stati effettivamente recuperati dal contenzioso, sicuramente non facile, con le cliniche stesse…Pertanto  la decisione che dovrà prendere il Governo non è solo “politica”   ma anche tecnica e non potrà prescindere da quanto rilevato dai funzionari del  ministero. Alla fine – conclude Pagano – spero però che prevalgano proprio le valutazioni politiche e il Governo Berlusconi possa evitare all’Abruzzo l’ennesima batosta, dopo quelle già inflittegli dalla Giunta Del Turco". 

FT


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